Auguri “Core de Roma”. Omaggio a Giacomino Losi!

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(di Gianluca Guarnieri) Un match d’altri tempi, senza sostituzioni, e con giocatori spostati all’ala (come si diceva un tempo). Roma-Sampdoria del gennaio 1961 è tutto questo in sintesi, con la figura gigantesca (non di statura fisica, ma certamente morale… ) di Capitan Giacomino Losi, entrato da allora nel cuore di tutti i romanisti, fino a guadagnarsi i soprannome di “Core de Roma”. La squadra giallorossa, guidata da Alfredo Foni era ricca di grandi talenti, vedi Manfredini, Schiaffino, Lojacono e Selmonsson, ma con la Doria di Brighenti, Skoglund, Cucchiaroni e Ockwirk non sarebbe stata una passeggiata di salute. I liguri erano certamente un’ottima equipe e le cose in campo non sarebbero state semplici ed il pubblico, numeroso come sempre all’Olimpico, lo capì subito. Primo tempo combattuto, ma i capitolini perdono prima Losi, per uno stiramento inguinale in seguito ad un tackle con Brighenti e poi Guarnacci, per un’entrata dura di Lojodice, ex romanista peraltro. Non c’erano sostituzioni e mentre il difensore lombardo restava coraggiosamente in campo, spostato sulla fascia sinistra (all’ala ) il mediano romano (poi diventato in seguito un apprezzato farmacista…) era costretto ad uscire sorretto da massaggiatore ed infermieri, totalmente incapace di camminare autonomamente. Una doppia perdita, ma nonostante ciò la Roma va in vantaggio ad inizio secondo tempo: punizione bomba di Francisco Ramon Lojacono che fa secco Sattolo, portiere blucerchiato. 1-0. L’inferiorità numerica però era veramente pesante e la Samp riemerse dal torpore piuttosto rapidamente: al 7′ pari di Cucchiaroni, lesto a riprendere una corta respinta di Fabio Cudicini e a pareggiare, mentre al 29′ addirittura a trovare il vantaggio con Brighenti di testa su cross dalla destra di Lojodice. Sembrava il Ko per i giallorossi. Sembrava, ma il fato colorato di blucerchiato non aveva fatto i conti con un attaccante del valore di Pedro Manfredini, che al 31′ su lancio di Pestrin, dribblava Sattolo e realizzava il 2-2 nella porta di Curva Sud. Un miracolo vero e proprio considerando le condizioni e l’inferiorità numerica. Ma non finiva qui. Al 35′ corner sotto curva Sud. Batte Lojacono, e la difesa sampdoriana ha il grave torto di dimenticarsi in area del menomato Losi, che era salito per dare manforte ai propri compagni. Piccolo di statura ma abilissimo nel gioco aereo, Losi riesce a staccare di testa, utilizzando la spinta di una gamba sola, e a colpire con precisione e forza, battendo lo stupefatto Sattolo e a realizzare il 3-2. Un boato incredibile e la gioia di questo piccolo ed indomabile campione. Sarebbe finita 3-2 e questa partita sarebbe stata ricordata per questo goal e per una prestazione epica. Da quel giorno, Giacomino Losi sarebbe stato chiamato “core de Roma”, lui nato a Soncino, nei dintorni di Cremona. Un romano nato quasi per sbaglio in Lombardia.

Milan-Roma, le pagelle dei giallorossi. Serata nera a San Siro. Schick impalpabile, Olsen non ancora al Top.

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(di Gianluca Guarnieri)

Olsen– 5: Non da l’impressione di troppa sicurezza. Non ha colpa sui goal rossoneri, ma è maldestro in un paio di interventi, segnale di un ambientamento ancora non perfetto. L’ombra di Alisson grava su di lui come un convitato di pietra.

Manolas– 5,5: sbaglia, come tutta la difesa, sul goal di Kessie. Migliora nella difesa, quando il pacchetto arretrato torna a 4. Nuovo flop nel finale sulla rete di Cutrone.

Fazio– 6: Il “Comandante” non è impeccabile nel vantaggio milanista. Si riscatta nella ripresa con il bel goal del pari. Anche lui, però, sembra lontano dal perno centrale della scorsa stagione.

Marcano-5: Partecipa anche lui al pasticcio dell’1-0. Al suo primo match in serie A non riesce ad incidere, restando impalpabile.

Karsdorp– 5,5: Torna titolare dal primo minuto dopo quasi un anno. Nel 3-4-1-2 non sembra fornire le giuste garanzie. Meglio nella ripresa, tornando a 4 esterno destro.

Kolarov-5,5: Ancora arrugginito dal mondiale, anche l’esterno serbo e’ costretto a soffrire le folate dei rossoneri. E’ quantomeno concreto nel liberare l’area di rigore, nella ripresa, eseguendo alla perfezione la diagonale. Da lui, però, ci si deve aspettare ben altro…

De Rossi- 5,5: Serata difficile anche per il Capitano. Non ripete la bella prova personale di lunedi con l’Atalanta, ed e’ costretto a tappare i buchi che gli si aprono intorno. Ammonito, tiene in gioco Cutrone nell’azione del 2-1.

Nzonzi-5: Alla sua prima partita da titolare, dimostra di non essere ancora brillante dal punto di vista fisico. Si batte e dimostra tecnica individuale. Gli viene annullato il 2-1 per fallo di mano, ma è lui che sbaglia maggiormente nell’azione della rete decisiva del Milan. Errore sanguinoso…

Pastore-5: “El Flaco” non accende la luce. Il numero 27 non incide e non riesce nel suo pezzo migliore, ovvero il dribbling e l’assist. Non gli giova di sicuro il continuo cambio del modulo.

Schick-4,5: Impalpabile. Ci prova solo al 35′ poi scompare. Da lui ci si aspeta bel altro. Forse, Under e Kluivert avrebbero avuto maggiori chance…

Dzeko-6: Molte sportellate, e la consueta voglia di far salire la squadra. Migliora nella ripresa. Suo il bel sinistro, dalla tanto amata mattonella, che sfiora il pari. Sciupa una gran palla goal nel finale, e l’errore pesa molto.

Cristante-5,5

El Shaarawy-6

Santon– N.G.

Italfioretto Top. USA stracciati dagli azzurri a Wuxi per 45-34!

Wuxi, 27 July 2018
 World Championships IX day
 Photo by: #BizziTeam

Italfioretto sul tetto del mondo ancora una volta. Nemmeno i temibili Usa possono battere i ragazzi di Andrea Cipressa, e devono capitolare per 45-34. E’ il quarto titolo per l’Italia in questa edizione iridata che vede gli azzurri tornare a casa con quattro medaglie d’oro (Mara Navarria nella spada, Alessio Foconi e Alice Volpi nel fioretto e nel fioretto maschile a squadre), due medaglie d’argento (sciabola maschile a squadre e fioretto femminile a squadre) ed una di bronzo (Arianna Errigo nel fioretto).
L’Italia festeggia anche la leadership nel medagliere e, soprattutto, nella classifica per Nazioni determinata dal punteggio totale conquistato da ciascun atleta della delegazione.
L’ultima medaglia della rassegna cinese ha il sapore del metallo più pregiato ed arriva grazie ad una prestazione tutta cuore e testa. L’Italia di fioretto maschile, col quartetto composto da Daniele Garozzo, Giorgio Avola, Alessio Foconi ed Andrea Cassarà, conquista il terzo titolo mondiale consecutivo (Mosca2015, Lipsia2017 e Wuxi2018) e, così come l’anno scorso, supera in finale gli Stati Uniti col netto punteggio di 45-34.
La finale non era iniziata coi migliori auspici: al di là dell’imbattibilità stagionale degli Stati Uniti e della loro voglia di rivincita, era giunto anche l’infortunio alla caviglia destra di Giorgio Avola nel corso dell’ultimo riscaldamento prima dell’assalto.
Dopo però le prime stoccate ed un testa a testa giocato più sul filo dei nervi che su quello della tecnica, il talento e la classe di Andrea Cassarà, Alessio Foconi e Daniele Garozzo ha fatto la differenza, gestendo il vantaggio sino ad allungare nel finale giungendo al definitivo 45-34 che da il via alla festa azzurra sul podio.
I fiorettisti azzurri erano approdati alla finale contro gli States grazie al netto successo, col punteggio di 45-30, contro la Corea del Sud in semifinale, che aveva dato continuità alla vittoria ai quarti contro la Polonia per 45-23 e, ancor prima, a quella all’esordio, nel turno dei 16, contro l’Australia per 45-34.

“E’ un successo voluto e costruito punto su punto – dicono all’unisono i quattro campioni del Mondo di fioretto -. Loro nel corso della stagione avevano anche festeggiato il ruolino di marcia positivo anche andando un pò sopra le righe. Gli avevamo dato appuntamento al Mondiale e, questa pedana, ha emesso il verdetto. E’ stato un assalto – sottolinea l’olimpionico Daniele Garozzo – che abbiamo tirato come un tutt’uno. Siamo stati coesi e ci siamo dati la carica l’un l’altro. Anche Giorgio (Avola, ndr) dalla pedana ci ha caricato ed è stato con noi in pedana”.
“Mi ero preparato mentalmente ogni assalto – scherza Avola – e non potevo oramai sprecare la fatica. Mi spiace non essere salito in pedana, ma i ragazzi sono stati straordinari”. “E’ stato un assalto dall’intensità elevatissima – continua Alessio Foconi che torna da Wuxi con due medaglie d’oro al collo -. Con loro è sempre difficile ma ancora una volta abbiamo ribadito il nostro valore”.
“Questa medaglia d’oro ha un valore speciale – ammette il veterano, Andrea Cassarà – e premia i sacrifici non solo nostri ma di tutto il gruppo che ci sta attorno, dal CT Andrea Cipressa ai nostri maestri, preparatori atletici, fisioterapisti ed a tutta la Federazione. E’ davvero un succcesso di gruppo”.

Nella sciabola femminile, invece, l’Italia rimane ai piedi del podio. La squadra azzurra formata da Rossella Gregorio, Irene Vecchi, Martina Criscio e Loreta Gulotta, è stata sconfitta per 45-40 dalla Corea del Sud nell’assalto valido per il bronzo, verso il quale era stata “dirottata” dalla stoccata del 45-44 nel match di semifinale contro la Russia che ha interrotto una rimonta azzurra da applausi.
Le ragazze del CT Giovanni Sirovich erano giunte in semifinale dopo aver sconfitto col punteggio di 45-44 l’Ungheria nell’assalto dei quarti di finale, dando continuità al successo ottenuto ieri nel turno delle 16 contro l’Azerbaijan per 45-34.

(foto di Augusto Bizzi)

Foconi sul tetto del Mondo. Oro nel fioretto maschile a Vuxi!

Alessio Foconi Esultanza WUXI2018

La sesta giornata di gara dei Campionati del Mondo Wuxi2018 incorona Alessio Foconi campione del Mondo di fioretto maschile. E’ la quarta medaglia per l’Italia, la terza d’oro in questa spedizione in terra cinese, e la prima in un Mondiale per il fiorettista ternano che, dopo aver a lungo bussato alle porte della Nazionale, ha colto le occasioni offertegli dal Commissario tecnico Andrea Cipressa da dopo i GIochi di Rio2016 ed, oggi, sale sul tetto del Mondo dimostrando il suo talento e sfoderando il sorriso che non è mai mancato sul suo viso.
Alessio Foconi apre le braccia in segno di vittoria alla stoccata del 15-8 con cui conclude la finale contro il 35enne britannico Richard Kruse e scala il podio sino al gradino più alto.
La medaglia d’oro va al collo del fiorettista dell’Aeronautica Militare, classe 1989, che, con questo successo, conquista anche la Coppa del Mondo di specialità.
Il ternano, numero 1 del tabellone e numero 2 del ranking mondiale, era giunto in finale superando in semifinale l’ostico sudcoreano Jun Heo per 15-12, dando continuità al successo ottenuto ai quarti contro il francese Enzo Lefort col punteggio di 15-8, che gli ha dato la certezza di salire sul podio. 
Il neo campione del Mondo aveva iniziato la sua giornata superando per 15-11 il plurititolato tedesco Peter Joppich col punteggio di 15-11. In sequenza ha poi vinto per 15-1 il match contro il polacco Siess e poi, per 15-12, l’assalto del tabellone dei 16 contro il canadese Maximilien Van Haaster.

“Sono distrutto ma è un’emozione bellissima – commenta a caldo l’azzurro -. Per tutta la mia carriera ho lottato coi denti per arrivare ed oggi sono sul gradino più alto del podio. C’è tutto un lavoro dietro ed il merito è di un gruppo coordinato dal mio maestro Filippo Romagnoli, ma una dedica non posso che rivolgerla all’Aeronautica Militare, al mio primo maestro Giulio Tomassini ed al Circolo della Scherma Terni. Credo che un ruolo importante in questo successo lo abbia avuto Daniele Garozzo. Siamo grandi amici e vederlo vincere a Rio mi ha dato una carica straordinaria. Se oggi ho vinto penso che sia anche un frutto del suo successo olimpico. Infatti adesso voglio festeggiare con lui e con gli altri ragazzi, a suon di carbonara!”.

Si fermano invece ai piedi del podio sia Daniele Garozzo che Giorgio Avola. I due fiorettisti siciliani escono sconfitti dai rispettivi assalti dei quarti di finale. L’olimpionico di Rio2016, che era arrivato ai quarti dopo aver eliminato in sequenza l’australiano Edward Fitzgerald per 15-10, il sudcoreano Young Ki Son per 15-12 e poi il francese Erwann Le Pechoux per 15-6, è stato sconfitto dal portacolori della Corea del Sud, Jun Heo col punteggio di 15-14, al termine di un match avvincente ma che però relega l’azzurro al quinto posto in classifica.
Giorgio Avola, invece, esce sconfitto per 15-10 dal match contro lo spagnolo Carlos Llavador, da alcuni anni in allenamento a Frascati, concludendo al sesto posto in classifica. Per il fiorettista azzurro un carico di rammarico per un match condizionato da alcuni problemi muscolari e per lo stop ad un percorso di gara che lo aveva visto eliminare per 15-7 il campione olimpico di Pechino2008, il tedesco Benjamin Kleibrink, poi il francese Maxime Pauty col punteggio di 15-11 e, nel turno dei 16, il leader della classifica di Coppa del Mondo, lo statunitense Race Imboden per 15-11.
Si era fermato nel turno dei 32 Andrea Cassarà. Il 34enne bresciano, dopo aver sconfitto l’austriaco Poscharnig per 15-8, era stato superato 15-10 dal britannico James-Andrew Davis.

Stop alle porte dei quarti invece per Irene Vecchi e Martina Criscio nella gara di sciabola femminile. La livornese, dopo aver superato 15-7 l’ucraina Yulia Bakastova ed aver sconfitto per 15-12 l’ucraina Alina Komashchuk, è stata fermata sul 15-12 dalla russa Sofia Pozdniakova che ha completato una rimonta iniziata con l’azzurra in vantaggio per 12-7.
Martina Criscio, che aveva iniziato avendo avuto dapprima ragione per 15-13 della tedesca Julika Funke e poi, con lo stesso punteggio, della giapponese Tamura, è stata eliminata dalla padrona di casa, la cinese Shao Yaqi anche in questo caso per 15-13.
Erano uscite di scena nel primo assalto di giornata per Rossella Gregorio, sconfitta dalla portacolori di Hong Kong Karen Chang per 15-11, e per Loreta Gulotta, eliminata per mano della polacca Aleksandra Shelton col punteggio di 15-13.

Ha preso il via oggi anche il programma delle gare a squadre.
Nella sciabola maschile, il quartetto composto da Enrico Berrè, Luca Curatoli, Luigi Samele ed Aldo Montano, testa di serie numero 2 del tabellone, ha esordito nel turno dei 16, superando la Gran Bretagna per 45-22 ed approdando ai quarti di finale da cui prenderà il via la gara nella giornata di domani.

Nella spada femminile, l’Italia con il quartetto inedito composto da Rossella Fiamingo, Giulia Rizzi, Alice Clerici e da Mara Navarria, reduce dal successo individuale, dopo aver esordito superando nel turno dei 32 la Lituania col punteggio di 45-19, è stata sconfitta agli ottavi dalla Germania col punteggio di 42-36. Per le azzurre si sono aperte le porte del tabellone dei piazzamenti, dove hanno sconfitto il Canada col punteggio di 45-24, poi la Romania per 27-26, e quindi l’Ucraina per 45-32, concludendo così al nono posto in classifica finale..

(Foto di Augusto Bizzi)

Volpi d’Oro, Errigo di Bronzo. L’Italfioretto conquista la Cina!

Wuxi, 23 July
 World Championships 
 Photo by: #BizziTeam

Doppia medaglia per l’Italia nel fioretto femminile, ai campionati del mondo di Wuxi.
Le pedane cinesi vedono giungere oggi, nella gara di fioretto femminile, la medaglia d’oro di Alice Volpi e quella di bronzo di Arianna Errigo.
Alice Volpi, 26enne, senese, iscrive col fioretto il suo nome nell’albo d’oro iridato di specialità. Un titolo che prima ha sognato, poi ha sfiorato ed infine ha conquistato. Dopo l’argento dello scorso anno, Alice Volpi ha lavorato sodo affinché potesse liberare l’urlo di gioia al termine della giornata, sfoderando il suo sorriso più bello dal gradino più alto del podio.
L’atleta delle Fiamme Oro in finale alza le braccia al cielo in segno di vittoria dopo la stoccata del 15-12 con cui ha fermato la francese Ysaora Thibus. L’ultimo match di giornata si è giocato sul filo della tensione, con le due atlete che hanno dato vita ad un ottimo spettacolo di scherma, dal quale ne esce attrice protagonista l’azzurra che, forgiata dalle mani della maestra Giovanna Trillini, ha saputo far brillare il suo talento.
La fiorettista toscana delle Fiamme Oro era giunta in finale, dopo la vittoria per 15-7 in semifinale sulla tunisina Ines Boubakri, già bronzo ai Giochi di Rio2016. Nel suo percorso di gara verso il tetto del Mondo, l’azzurra, dopo le vittorie in sequenza contro la portacolori di Hong Kong, Kimberley Cheung per 15-8 e poi contro la russa Adelina Zagidullina, dominata nettamente per 15-6, aveva avuto nettamente ragione dell’ucraina Kateryna Chentsova col punteggio di 15-2 nel tabellone delle 16, prima di affrontare ai quarti il derby italiana contro Camilla Mancini, superata per 15-9.
“Non me ne rendo ancora conto, è tutto magico – commenta a caldo, tra una lacrima ed un sorriso -. Sono al settimo cielo perché è un risultato per il quale ho lavorato a lungo. Non riesco a descrivere che emozione sia conquistare un titolo di campionessa del Mondo, perché ho ancora addosso l’adrenalina di una finale che è stata assai faticosa. Ad un certo punto pensavo di non farcela ma ho stretto i denti e poi sentivo le urla ed il tifo in tribuna di Annalisa Coltorti (preparatrice atletica, ndr) e di Daniele (il fidanzato Daniele Garozzo, ndr). E’ un successo che dedico a loro, alla mia famiglia, alle Fiamme Oro, ma un pensiero particolare a mio nonno (scomparso lo scorso mese di aprile, ndr) che mi ha seguito da lassù”.

La gioia azzurra è anche per la seconda medaglia, quella di bronzo, portata in dote da Arianna Errigo, dirottata sul terzo gradino del podio dalla francese Thibus che ha fermato la sua corsa in semifinale col punteggio di 15-2.
Per la plurititolata fiorettista lombarda, da anni ormai trasferitasi a Frascati, il bronzo bissa quello dello scorso anno conquistato a Lipsia. L’azzurra aveva iniziato la sua corsa superando 15-5 la canadese Naomi Moindrot-Zilliox ed a seguire l’austriaca Olivia Wohlgemuth per 15-8. Agli ottavi aveva vinto col punteggio di 15-5 la sfida contro la giovane tedesca Leonie Ebert, prima di eliminare ai quarti per15-11 la francese Nzigha Prescod.
“Ero venuta qui per vincere e questa medaglia mi sta stretta – dice a caldo Arianna Errigo -. In semifinale sono arrivata un pò stanca e non sono mai riuscita ad entrare nel match. Dispiace anche se comunque questa è la mia settima medaglia negli otto Mondiali che ho fin qui disputato in carriera. Adesso pensiamo alla gara a squadre dove abbiamo un titolo mondiale da difendere coi denti”.

Si ferma ai piedi del podio Camilla Mancini, che conclude al settimo posto una prova iniziata superando l’ucraina Anna Taranenko per 15-5. A seguire aveva vinto il derby azzurro contro Chiara Cini nel tabellone dei 32 per 15-9 e, nel turno dei 16 aveva avuto ragione della canadese Eleanor Harvey per 15-10.

Nella gara di spada maschile escono di scena invece nel turno dei 32 Paolo Pizzo, Andrea Santarelli e Marco Fichera.
Paolo Pizzo, iridato in carica ed al rientro dopo l’intervento al gomito del braccio armato, dopo aver esordito col successo per 15-6 contro il sudafricano Pavel Tychler, è stato sconfitto dall’ucraino Roman Svichkar per 15-14. 
Andrea Santarelli, invece, ha subìto il 9-8 dal russo Sergey Khodos, dopo che all’esordio di giornata aveva superato 15-4 il cinese Yangdong Xue.
A fermare Marco Fichera è stata invece la stoccata del 5-4 al minuto supplementare messa a segno dal kazako Dmitry Alexanin, che blocca la corsa dello spadista siciliano che aveva iniziato superando nel derby azzurro il compagno di Nazionale, Enrico Garozzo con il punteggio di 15-4.
Per gli spadisti, l’occasione per il riscatto sarà la gara a squadre che li vedrà protagonisti mercoledi 25 e giovedi 26.

Alice Volpi Arianna Errigo WUXI2018

(foto di Augusto Bizzi)

L’oro di Mara!

Mara Navarria WUXI_Festeggia2

(G.G.) Bella, bellissima. La “Mamma atleta” (il suo soprannome) non fallisce e timbra subito il cartellino, portando la prima medaglia d’oro ai Campionati del Mondo di Wuxi 2018. L’Oro è ovviamente quello di Mara Navarria che sale sul tetto del Mondo nella spada femminile.
Straordinaria la giornata dell’azzurra che, giunta al Mondiale da numero 1 del ranking, conquista anche la Coppa del Mondo di specialità.
Le lacrime della friulana in forza all’Esercito, sul podio arrivano a compendio di una stagione individuale in cui ha vinto due delle sette gare del calendario internazionale (a Tallin ed a Budapest), oltre al secondo posto ottenuto al Grand Prix di Doha.
Una maturità tecnica ed una sagacia tattica mostrata anche sulle pedane di Wuxi, in una eccezionale cornice di pubblico.
La campionessa udinese, classe 1985, sciorina la sua classe anche in finale contro la romena Ana Maria Popescu, che in terra cinese si era laureata vicecampionessa olimpica a Pechino2008. 
Dopo il primo parziale negativo, Mara Navarria riagguanta il punteggio ed allunga nel finale, sino al definitivo 13-9 che la proiettà sulla vetta del podio iridato.
“Era una promessa che avevo fatto al mio ex maestro Oleg Pouzanov e lui da lassù so che sta sorridendo – dice a caldo la neo campionessa del Mondo -. Questa medaglia non è solo mia. E’ di mio marito (Andrea Lo Coco, ndr) e di mio figlio Samuele, cosi come del mio maestro Roberto Cirillo e dello staff della Nazionale, la mia seconda famiglia. E’ di tutti coloro che lavorano con me. E’ un cammino lungo ed adesso voglio godermi questa emozione fortissima. E’ il miglior regalo di compleanno che potessi augurarmi – continua Mara Navarria, che ha festeggiato 33 anni lo scorso 18 luglio -. Ora si pensa alla gara a squadre e poi a festeggiare a casa mia a Carlino con tutta la mia famiglia e con tutte le persone che salgono con me stasera sul podio”.
La spadista azzurra aveva staccato il pass per la finalissima dopo essersi aggiudicata la semifinale contro la svizzera Laura Staehli dominata sin dal primo istante e conclusa con il netto punteggio di 15-8.
In precedenza, aveva liberato il suo urlo di gioia per la certezza di occupare un gradino del podio al termine dell’assalto dei quarti di finale vinto per 15-9 contro la campionessa europea 2018, l’estone Katrina Lehis. 
All’esordio di giornata aveva superato per 15-9 l’ungherese Anna Kun, proseguendo poi col successo per 15-11 sulla francese Auriane Mallo, per poi fermare la statunitense Katharine Holmes col punteggio di 15-9.
Si erano fermate invece nel tabellone delle 32 sia Rossella Fiamingo che Giulia Rizzi. La prima, dopo aver sconfitto la spagnola Sara Fernandez Calleja per 15-6, è stata superata 15-8 dalla romena Ana Maria Popescu in un remake del match che, agli Europei di Novi Sad, costò, anche in quel caso, l’eliminazione dell’azzurra.
Giulia Rizzi, invece, è stata sconfitta per 15-14 dalla francese Laurence Epee, dopo che, nel primo match di giornata, aveva fermato nel derby azzurro Alberta Santuccio col punteggio di 15-11.

Nella gara di sciabola maschile stop alle porte dei quarti di finale per Luigi Samele, Enrico Berrè e Luca Curatoli.
Il primo, dopo aver superato 15-14 il portacolori di Hong Kong, Ho Tin Low e poi il tedesco Richard Huebers per 15-11, è stato sconfitto dal sudcoreano Bongil Gu col punteggio di 15-5.
Enrico Berrè ha invece esordito superando il georgiano Beka Bazadze col punteggio di 15-8, proseguendo poi col successo per 15-12 contro il russo Dmitriy Danilenko. A fermare la sua corsa è stato però nel turno dei 16 il campione del Mondo 2017, l’ungherese Andras Szatmari che ha respinto sul 15-13 il tentativo di rimonta dell’azzurro.
Luca Curatoli, infine, è stato eliminato per mano dell’altro sudcoreano Kim Junghwan col punteggio di 15-10. Lo sciabolatore napoletano, dopo aver sconfitto il britannico Jonathan Webb per 15-9, aveva superato col punteggio di 15-8 il francese Maxence Lambert, “vendicando” cosi il compagno di Nazionale, Aldo Montano, fermato dal transalpino nel primo assalto di giornata con il punteggio di 15-13.

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(foto di Augusto Bizzi)

Oro a Novi Sad per il Dream Team. Russia Ko 41-40!

ITALIA Fioretto femminile MEDAGLIA NOVISAD

( G.G.) La vendetta è un piatto che va gustato freddo. Il motto vale per la vita e sicuramente per lo sport e certamente per il fioretto femminile a squadre, con la squadra azzurra che centra il bersaglio, nel Campionato europeo in scena a Novi Sad, sconfiggendo per l’ennesima volta l’arcirivale Russia per 41-40.
Il titolo continentale, il primo per la spedizione italiana, arriva grazie alle “Cipressa’s girls” che si confermano essere il “Dream Team”, superando in rimonta Deriglazova e compagne. Una bella rivincita per le campionesse in carica continentali e mondiali, dopo qualche sconfitta in Coppa del Mondo.
La formazione azzurra, composta da Arianna Errigo, reduce dall’argento individuale, Alice Volpi che è stata invece medaglia di bronzo, e da Camilla Mancini e Chiara Cini, dopo aver infatti superato ai quarti l’Ucraina col punteggio di 45-26 e poi, con lo stesso score, anche la Germania in semifinale, si ritrova sulla pedana della finale contro la Russia che ha, fin qui, dominato la kermesse continentale.
Dopo un inizio negativo per le azzurre, Camilla Mancini con un parziale di 8-2 contro l’olimpionica Deriglazova riporta l’Italia avanti. Ma la Russia non è doma e rimonta sino al penultimo parziale quando il passivo è di 33-37 per le azzurre. E’ Alice Volpi a caricarsi il peso della responsabilità salendo in pedana per l’ultima frazione. Stoccata dopo stoccata, urlo dopo urlo, la vicecampionessa del Mondo riesce a rimontare sino al 40-40 a 15 secondi dalla fine. Sale la tensione sulle pedane serbe, ma la fiorettista senese mantiene la calma e sull’avanzata della russa Ivanova, piazza la stoccata del 41-40 a 3 secondi dal termine, che manda in visibilio la panchina azzurra guidata dal Commissario tecnico, Andrea Cipressa.

“Questa è la dimostrazione che il Dream Team è vivo, cambiano le attrici ma non il risultato – commenta a caldo Arianna Errigo -. Il Dream Team è il fioretto azzurro che sa trovare sempre nuove interpreti e quella di oggi è una vittoria importante perché lo dimostra concretamente. Sono entusiasta perché questa medaglia ha un peso specifico notevole, forse più delle altre che ho finora vinto”.
“Che gioia e che soddisfazione – aggiunge Alice Volpi, chiamata al ruolo di ultima frazionista -. Non è stato un peso, nè ho sentito la responsabilità. Mi hanno insegnato che in squadra si vince e si perde tutte insieme e, quindi, qualunque fosse stato il risultato finale le avrei avuto al mio fianco. Con questa consapevolezza sono salita in pedana “leggera” e pensando ad una stoccata alla volta. Poi la festa ed adesso è tutto bellissimo”.

La seconda medaglia di giornata arriva grazie agli azzurri di spada maschile. E’ quella bronzo ma migliora l’opaca prestazione (settimo posto) della scorsa edizione e giunge al termine di una giornata in cui la squadra azzurra ha saputo esprimersi, per larghi tratti, al meglio del proprio potenziale. Marco Fichera, Gabriele Cimini, Enrico Garozzo ed Andrea Santarelli dopo aver sconfitto la Polonia per 20-18 nel primo match di giornata e dopo aver superato l’Ucraina, ai quarti, per 16-15, al termine di un match vietato ai deboli di cuore, sono stati fermati per 45-40 in semifinale.dalla Russia poi vincitrice del titolo continentale.
“Una medaglia importante – dice il più esperto degli azzurri in squadra, Enrico Garozzo – che ci da tranquillità in vista del Mondiale. Al di là della medaglia, è la prestazione corale che ci soddisfa. Una dedica particolare alla piccola Elena, la figlia di Paolo Pizzo nata qualche giorno fa”.

(Foto di Augusto Bizzi)

I 30 anni di “Ary”…

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(di Gianluca Guarnieri) “Si può essere splendidi a 30 anni, affascinanti a 40 ed irresistibili per tutta la vita” . La bellissima citazione di Madame Coco Chanel si adatta alla prefezione, alla nostra festeggiata, splendida a 30 anni compiuti oggi e sicuramente irresistibile per il resto della sua vita. La fresca trentenne è Arianna Errigo, nata proprio oggi 6 giugno (del 1988, un lunedì…), e divenuta uno dei simboli della scherma azzurra. Arianna rappresenta uno dei volti più positivi e meritevoli di stima del mondo dello sport italiano, per la forza, il valore e la compostezza, simbolo di una profonda educazione e di valori etici, non sempre riscontrabili. Arianna è una forza della natura e lo ha saputo dimostrare anche in un’annata non semplice, con problemi e qualche risultato non arrivato. Anche l’ultima gara (nella Sciabola in coppa del mondo) a Tunisi ha dato segnali incoraggianti, portando la carabiniera lombarda a sfiorare l’impresa, contro la fortissima Olga Kharlan, per la vittoria (sofferta dell’ucraina) 15-14 negli ottavi. Forse la chiave di volta per una stagione intera, visto che “Ary Erri” può giocarsi le carte di Europei e Mondiali, insieme ai Campionati Italiani (da domani in scena a Milano). Lo scorso anno la ragazza di Muggiò si aggiudicò l’oro continentale (sconfiggendo la temibile Deriglazova) ed il bronzo mondiale, portando il Dream Team al doppio successo a squadre, e l’avvicinarsi di questi impegni può dare nuova linfa ed input ad una grande atleta, pronta a prendersi tante rivincite. Le caratteristiche di combattività non le mancano di sicuro, e la “Wonder Woman” azzurra può dire la sua. La “forza” è sempre con lei parafrasando “Star Wars”, saga che la potrebbe vedere protagonista per caratteristiche e temperamento. Auguri Campionessa!

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(Foto di Augusto Bizzi)

“Dream Team” d’argento a Katovice, nel fioretto femminile a squadre.

ITALIA Fioretto femminile KATOWICE_1

Medaglia d’argento per il “Dream Team” azzurro di fioretto femminile, nella prova di coppa del Mondo, in scena a Katovice in Polonia.
La squadra azzurra, composta da Arianna Errigo, Alice Volpi, Camilla Mancini e Francesca Palumbo, si conferma tra le protagoniste assolute, conquistando il terzo podio consecutivo. A fermare le ragazze del CT Andrea Cipressa sulle pedane polacche è stata la Russia che in finale si è imposta per 45-39.
Il cammino delle quattro azzurre era iniziato con il successo sulla Spagna per 45-26 nell’assalto degli ottavi di finale. Ai quarti le fiorettiste italiane hanno poi avuto ragione delle padrone di casa della Polonia col punteggio di 45-38, prima di avere la meglio in semifinale sulla Francia, poi sul terzo gradino del podio, per 45-35.
Si chiude così la tre-giorni polacca che per l’Italia, oltre al secondo posto nella gara a squadre, ha portato anche il primo podio in carriera di Camilla Mancini nella gara individuale svoltasi sabato.

La prima volta, sul podio, di Camilla. Bronzo in coppa del Mondo per la Mancini, a Katovice!

Camilla Mancini sguardo al cielo

Camilla Mancini coglie un obiettivo importante. La giovane fiorettista delle Fiamme Gialle sale sul terzo gradino del podio, dopo essersi fermata solo in semifinale al cospetto dell’olimpionica di Rio2016, la russa Inna Deriglazova, poi vintrice finale della gara, col punteggio di 15-6.
In precedenza l’azzurra, ha affrontato una sorta di “campionato italiano” dato che il suo percorso verso il podio è stato un susseguirsi di derby.
Dopo aver avuto di Erica Cipressa nel primo turno di giornata per 15-9, Camilla Mancini ha superato, con l’identico punteggio sia Chiara Cini che, nel turno dei 16, Martina Sinigalia.
Ai quarti di finale è giunta poi la vittoria, con il punteggio di 15-12, contro la canadese Eleanor Harvey.
Ottima prestazione anche per Martina Sinigalia che si è fermata alle porte dei quarti perché sconfitta da Camilla Mancini, ma meritevole di plauso per aver eliminato dapprima la testa di serie numero 5, la francese Ysaora Thibus per 15-7 e poi per aver piazzato la stoccata del 14-13 sulla russa Yana Alborova.
Stop nel turno delle 32, oltre che per Chiara Cini sconfitta da Camilla Mancini, anche per Valentina De Costanzo, eliminata per 15-14 dalla cinese Huo Xingxin.
L’asiatica, nel match d’esordio di giornata, aveva eliminato l’altra italiana, Beatrice Monaco col punteggio di 15-11.
Sono uscite di scena nel primo assalto di giornata anche Arianna Errigo, sconfitta 15-12 dalla tedesca Julia Braun, Alice Volpi, eliminata per mano della cinese Shi per 15-13, Francesca Palumbo, superata 12-9 dalla polacca Jelinska, Olga Calissi che ha subìto la stoccata del 9-8 per mano della russa Martyanova, e Serena Rossini battuta 15-3 dall’altra polacca Lyczbinska.
Si era fermata invece ieri nella fase di qualificazione Elisa Vardaro. L’atleta umbra ha subìto infatti il 15-13 dalla polacca Katarzyna Lachman.
Domani è in programma la gara a squadre con il Commissario tecnico Andrea Cipressa che schiererà la formazione composta da Arianna Errigo, Alice Volpi, Camilla Mancini e Francesca Palumbo.

(Foto di Augusto Bizzi)