Accadde oggi sport: 31 gennaio

 

1963 – nasce a Paluzza (Friuli-Venezia Giulia), Manuela Di Centa. Celebre sciatrice, ha vinto due medaglie d’oro, due d’argento e tre di bronzo, alle Olimpiadi di Lillehammer del 1994, nonché la Coppa del Mondo, nel 1994 e nel 1996.

 

1971 – sedicesima giornata del Campionato di Calcio, 1970-’71. Tra i risultati più importanti: Sampdoria-Cagliari (0-0), Juventus-Catania (5-0), Lazio-Milan (0-1), Varese-Napoli (1-1), Fiorentina-Roma (2-2) e Inter-Verona (1-0).

 

1983 – nasce a Castellammare di Stabia (Napoli), Fabio Quagliarella. Attaccante di: Torino, Fiorentina, Sampdoria, Udinese, Napoli e Juventus. Per 27 volte ha vestito la maglia azzurra della Nazionale, segnando sei reti.

 

1988 – diciassettesima giornata del Campionato di Calcio, 1987-’88. Tra i match clou: Inter-Como (1-0), Juventus-Empoli (4-0), Fiorentina-Milan (1-1), Ascoli-Napoli (1-3), Cesena-Roma (0-0), Sampdoria-Torino (1-1).

 

2008 – in vista delle gare dei quarti di finale di Federation Cup tra Italia e Spagna, a Napoli, Flavia Pennetta analizza il felice momento del tennis azzurro, prima del confronto con le rivali iberiche. La tennista pugliese afferma: “Noi, favorite contro le spagnole? Sulla carta, ma, la Fed Cup ci ha sempre abituate a stare attente ai pronostici. Lo sappiamo bene: nessuno, nel 2006, quando abbiamo vinto, ci dava tra le nazionali favorite”.

 

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Scherma: Sciabola Femminile ad Orleans, nel week end. Sirovich: “CHIAMATI A CONFERMARE LA QUALITA’ TECNICA ESPRESSA”

Dopo appena una settimana dalla tappa d’esordio stagionale a Londra, la sciabola femminile si ritrova nuovamente in pedana per il Grand Prix FIE in programma ad Orleans.

Sulle pedane francesi, saranno otto le azzurre in gara. Tra queste anche Irene Vecchi, vincitrice della prova londinese e che, quindi, dovrà affrontare la voglia di riscatto delle avversarie sconfitte non più di tardi di qualche giorno fa. A rappresentare l’Italia, oltre a lei, ci saranno anche Gioia Marzocca, Ilaria Bianco, Caterina Navarria, Paola Guarneri, Irene Di Transo, Rossella Gregorio e Lucrezia Sinigaglia.

“E’ una fase della stagione – dice il Commissario tecnico della Nazionale di sciabola, Giovanni Sirovich – in cui più che il risultato conta la qualità schermistica espressa. A Londra abbiamo festeggiato la vittoria di Irene Vecchi ed i buoni piazzamenti delle altre. Adesso, in vista di Orleans, ciò che chiedo alle ragazze è di confermare la qualità tecnica della scherma che si esprime in pedana. In tal senso – conclude – sono molto fiducioso”.

Il programma di gara prevede per questo venerdi la fase a gironi ed il tabellone di qualificazione. Ad essere impegnate nella prima giornata saranno solamente Caterina Navarria, Paola Guarneri, Irene Di Transo, Lucrezia Sinigaglia e Rossella Gregorio.

Irene Vecchi, Gioia Marzocca ed Ilaria Bianco, sono invece già inserite di diritto nel tabellone principale quale teste di serie e quindi saliranno in pedana solo nella giornata di sabato.

Trattandosi di una prova valida come Grand Prix FIE, il punteggio che si acquisirà in base ai piazzamenti sarà maggiorato rispetto ad una tappa consueta di Coppa del Mondo, ed inoltre non è in programma la gara a squadre.

A seguire le azzurre ci saranno i maestri Nicola Zanotti e Christian Rascioni, mentre Andrea Musella sarà il fisioterapista della delegazione italiana.

 

GRAND PRIX FIE – SCIABOLA FEMMINILE – Orleans, 1-2 Febbraio 2013

Atlete

Ilaria Bianco, Gioia Marzocca, Caterina Navarria, Irene Vecchi.

Irene Di Transo, Lucrezia Sinigaglia, Rossella Gregorio, Paola Guarneri.

Maestri: Christian Rascioni, Nicola Zanotti

Fisioterapista: Andrea Musella

 

PROGRAMMA GARA

Venerdi 1 Febbraio

Fase a gironi – Tabellone di qualificazione

Sabato 2 Febbraio

Tabellone principale – Finale

 

 

Ufficio Stampa
Federazione Italiana Scherma

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(Foto di  Marianna Caiazza)   

Atletica Leggera: Schwazer torna in tv: “sono stato un idiota”

Prendete Fabrizio Corona e rivoltatelo come un calzino. Il risultato che otterrete è Alex Schwazer, l’antidivo marciatore italiano, squalificato per 4 anni per positività all’EPO. La scorsa estate, a ridosso delle Olimpiadi di Londra, esplose il caso Schwazer, culminato con quella indimenticabile conferenza stampa, in cui l’altoatesino calò le braghe di fronte a tutto il mondo.

Dopo mesi di distanza, ieri sera, Alex Schwazer è tornato a parlare, intervistato da Daria Bignardi, conduttrice delle “Invasioni barbariche”. Il marciatore che vinse un meraviglioso oro a Pechino nel 2008 ostenta sicurezza, abbassando però spesso lo sguardo. La notizia è che si è iscritto all’università: “cerco di non pensare al passato, non è facile. Ora studio Economia.” Dopo i primi fraseggi di circostanza, Daria Bignardi lo porta sull’argomento principale. “Mi allenavo anche per 50 km al giorno. Non saprei dire se mi manca o no”. E sui rapporti col dott.Ferrari (medico radiato, tra gli altri, anche di Lance Armstrong): “ho lavorato un anno con lui. Quando ho scoperto il suo passato, una notte gli ho mandato una mail e il nostro rapporto si è interrotto”.
Il primo momento complicato arriva quando la Bignardi chiede a Schwazer di fare un’autovalutazione, quasi come dentro lo studio di uno psicologo. “Dopo l’oro di Pechino non ero più felice. Avevo perso le motivazioni, odiavo me stesso. Avere più talento e capacità degli altri non è sempre positivo. Mi sono svuotato, e il passo finale è stato il doping. Dopo l’estate del 2011, ero in depressione, infortunato e senza allenatore”.
A questo punto, quando Schwazer comincia a dare i primi segni di cedimento, arriva in soccorso un filmato che ricorda tutte le sue vittorie nella marcia. “Spaventoso. Un’altra persona” è il commento di Alex dopo essersi rivisto sul gradino più alto del podio delle Olimpiadi cinesi.
La parte finale dell’intervista verte tutta sul periodo incriminato. “Sono andato da solo in Turchia a comprare l’EPO. Nessuno sapeva nulla, nemmeno Carolina (Carolina Kostner, fidanzata di Schwazer, campionessa di pattinaggio artistico, ndr). Io pur sapendo che avrei potuto essere controllato, non sono riuscito a fermarmi.” Alex, si vede, ha bisogno di parlare. La Bignardi lo stoppa, chiedendogli del doping nello sport in generale. “E’ molto diffuso. Credo che se uno si dopa è perchè ha problemi con se stesso. Io ho sempre vinto senza doping, se mi allenassi tra 5 mesi straccerei tutti. Armstrong ha fatto 7 anni di doping, io dopo due settimane sono crollato”. C’è anche un libro in cantiere: “scriverò che sono un idiota”. L’intervista si chiude con l’auspicio di Alex di ottenere uno sconto sulla squalifica di 4 anni, e anche con l’impressione che lo sport professionistico a certi livelli possa essere un’arma a doppio taglio. E con la tangibile fragilità di Alex Schwazer, quella in cui tanti italiani come lui, almeno per un attimo, si sono riconosciuti.

                                                                                                      Michele D’Alessio

 

 

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Scherma: Fioretto Femminile, a Danzica nel week end torna il “Dream Team”!

Riparte la coppa del mondo di Fioretto femminile e torna in azione il “Dream Team”. Elisa Di Francisca, Arianna Errigo ed Ilaria Salvatori saranno impegnate a Danzica, in una gara che le vedrà in pedana, senza Valentina Vezzali, in attesa di un bambino. Sono passati 6 mesi dal trionfo di Londra e per le fuoriclasse azzurre il Grand Prix FIE segna il loro ritorno in scena. Alla loro guida, al posto di Stefano Cerioni, Andrea Cipressa: ” Sono convinto che la loro esperienza sarà utile ad affrontare la gara, lasciando da parte i bei ricordi di quest’estate e con ben chiari i nuovi obiettivi da raggiungere” dice il Commissario tecnico della Nazionale di fioretto, che, dopo aver esordito la scorsa settimana con la prova di fioretto maschile, sarà chiamato alla sua prima esperienza da guida della Nazionale femminile.
“Danzica segnerà l’avvio della stagione individuale, dato che trattandosi di una prova valida come Gran Prix, non è in programma la prova a squadre – dice Cipressa -. Questo potrà essere utile per concentrarsi solo sulla gara individuale che, essendo la prima del nuovo anno, non vedrà le ragazze in pedana al top della forma fisica. Partiamo per Danzica, quindi, con la consapevolezza che saremo chiamati a dimostrare tutto il nostro valore ed il talento. Personalmente sono certo che ognuna delle nostre otto atlete darà il massimo in pedana”.
Ad essere convocate, oltre ad Elisa Di Francisca, Arianna Errigo ed Ilaria Salvatori, sono anche Benedetta Durando, Carolina Erba, Claudia Pigliapoco, Valentina Cipriani ed Alice Volpi.
A seguire le azzurre a fondo pedana, oltre al CT Andrea Cipressa, ci saranno anche i maestri Fabio Galli ed Alessandro Puccini, mentre il fisioterapista sarà Stefano Vandini.

 

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(foto di Augusto Bizzi)

Accadde oggi sport: 30 GENNAIO

1966 – diciannovesima giornata del Campionato di Calcio, 1965-’66. Tra i match clou: Juventus-Atalanta (1-1), Sampdoria-Cagliari (1-1), Inter-Lanerossi Vicenza (3-2), Foggia-Milan (0-0), Catania-Napoli (0-0), Spal-Roma (2-1) e Lazio-Torino (1-0).

1983 – la statunitense Andrea Jaeger e la cecoslovacca Hana Mandlikova disputeranno la finale, valevole per il Grand Prix di Marc Island (Florida). Le due hanno battuto, rispettivamente, Andrea Temesvari e Michelle Torres.

1985 – a Milano, vengono assegnati il Trofeo “Hurlingham” per le imprese sportive dell’anno. I vincitori sono: Paoletta Magoni, Mauro Numa e Orlando Pizzolato. A Sara Simeoni e Pietro Mennea, il “premio alla carriera”.

1995 – nella classifica tennistica “Atp”, Andre Agassi, vincitore degli Open di Australia, con i suoi 3.908 punti, si avvicina sensibilmente al primo classificato, Pete Sampras, con 4.725. Il miglior italiano è Andrea Gaudenzi in 24ma posizione.

2005 – ventunesima giornata del Campionato di Calcio, 2004-’05. Tra i risultati più importanti: Milan-Bologna (0-1), Cagliari-Fiorentina (1-0), Palermo-Inter (0-2), Atalanta-Juventus (1-2), Reggina-Lazio (2-1), Roma-Messina (3-2) e Parma-Udinese (1-0).

 

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Calcio: “Amarcord” Sandro Mazzola: “il baffo” interista.

Berna, 17 ottobre 1970, correva il minuto 85 di Svizzera-Italia, amichevole post-mondiale, e la squadra azzurra vice Campione del Mondo, stava soccombendo di fronte alla compagine rosso-crociata a causa di una sfortunato autogol di Pierlugi Cera. La punta di diamante italica, ovvero il signor Luigi Riva da Leggiuno, inaspettatamente stava arrancando di fronte al suo marcatore, tale signor Boffi, modesto “travet” del calcio elvetico, di professione postino e ormai tutto lasciava presupporre che per i “boys” di di “Zio uccio” Valcareggi non ci fosse più nulla da fare, quando un baffuto numero 8, si lanciò in una serie di complicatissimi palleggi sul limite dell’area svizzera, saltando gli inebetiti avversari come birilli e concludendo il tutto con una sberla di destro rasoterra, che lasciò il portiere Kunz, impalato come un vittima di Vlad, principe di Valacchia, per gli amici Dracula. Il baffuto, era uno dei più grandi talenti che il calcio italiano abbia mai conosciuto, erede di un’altra leggenda: Sandro Mazzola.

 

Figlio dell’immenso Valentino Mazzola, Sandrino fu scoperto da Benito Lorenzi, il terribile “veleno”, diventato talent scout dell’Inter. Il nome del padre avrebbe pesato moltissimo sulle spalle del giovane calciatore, a tal punto che il “baffo”, meditò di lasciare il calcio per il basket. L’insano proposito venne evitato e Mazzola trovò il suo posto nella fortissima Inter del “Mago” Herrera, e proprio “Don Helenio” si accorse delle grandi qualità del giovanotto, dotato di dribbling ubriacante, di scatto fulmineo e di grande facilità alla segnatura: Herrera lo preferì all’oriundo Maschio e Sandrino lo ricompensò con annate fantastiche , vincendo scudetti e mettendo in ginocchio la squadra più forte del mondo, ovvero il Real Madrid di Puskas, Di Stefano e Gento, in una indimenticabile finale di Coppa dei Campioni. Mentre Burgnich, Facchetti, Guarneri e capitan Picchi elevavano al cielo un fortezza inespugnabile a protezione della porta di Sarti, Mazzola con due goal da “effetto speciale” spielberghiano mandava al tappeto le “merengues” matate e scornate senza pietà.

 

Gli anni ’60 e i primi ’70 per il figlio del sommo Valentino, furono all’insegna del dualismo con l’altro campionissimo, ovvero “Golden Boy” Gianni Rivera, rivalità alimentata da penne efficacissime come Gianni Brera e il direttore della “Rosea” Gino Palumbo. Furono anni belli e perigliosi per il calcio italiano, in bilico tra euforia e depressione; anni di staffette, di notti messicane, di semifinali contro i tedeschi e di finali “impossibili” contro il Brasile di Pelé, Gerson, Jairzinho e Rivelino. Anni in cui il nerazzurro incrociò il ferro con il capitano rossonero, in un duello infinito, degno di Ridley Scott e di Alexandre Dumas, anni di vittorie, di reti al Vasas Budapest che neanche la più sofisticata “Playstation” potrebbe tuttora replicare. Il crepuscolo arrivò a Monaco, nel ferale 1974 e anche gli eroi azzurri dovettero ammainare bandiera. Tra il “Vaffa” di Chinaglia a Valcareggi, le infinite polemiche nel ritiro di Ludwisburg, quello che Giovanni Arpino definì “Azzurro Tenebra” e lo spauracchio Polonia, il tramonto arrivò. I connazionali del compianto Papa Woityla, furono spietati e, bisogna dirlo gli azzurri ebbero il fato contro. La fortuna è cieca ma la sfiga ci vede benissimo. Sandrino non si risparmiò: fornì assist preziosi, lottò su tutti palloni e fu il migliore insieme a Zoff e a Facchetti. Uscì dal campo di Stoccarda deluso e avvilitò, come tutti nello “Stivale”. Fu il suo ultimo gettone di presenza, con la maglia azzurra. 70 presenze e 22 reti. Rivera si fermò a 60 presenze e 14 goal. Quel derby, Sandrino, lo aveva vinto.

 

 

 

                                                                                                                     Gianluca Guarnieri

 

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Scherma: Antonella Ragno: “Cipressa è l’uomo giusto e con l’aiuto della Trillini, il Fioretto vincerà ancora!”

“Io la ringrazio molto per i complimenti, ma nel mondo della Scherma ci sono ora delle personalità, talmente grandi che mi sembra di non aver fatto poi granché”…

La persona che sminuisce quanto fatto nel mondo dello sport, ha vinto una medaglia d’oro olimpica nel Fioretto femminile individuale a Monaco di Baviera nel 1972, oltre che 2 medaglie di Bronzo a Roma 1960 e Tokio 1964. Antonella Ragno è stata un simbolo assoluto della scherma azzurra femminile, degna erede di suo padre Saverio Ragno, campione Olimpico a Squadre nel Fioretto, a Berlino 1936. La raggiungiamo al telefono mentre si trova a Civitavecchia, con suo marito Gianni Lonzi, anche lui olimpionico con il Settebello a Roma 1960, per la partita degli azzurri contro la Romania. La scherma è sempre nel cuore di una campionessa come lei.

Come vede il fioretto azzurro dopo Londra, in un Olimpiade che ha portato così tanti allori per la Scherma italiana?

Direi che siamo in un momento di grande esaltazione. Questi ragazzi sono fortissimi e hanno avuto una preparazione meravigliosa. Sono tutti ragazzi e ragazze straordinari.

Come ha visto l’avvicendamento alla guda degli azzurri (nel Fioretto) con Cerioni che ha lasciato il posto ad Andrea Cipressa?

“Ho molta fiducia in Cipressa. A parte che è un mio concittadino, perché sono veneziana anche se vivo a Firenze da tanti anni. Lui è veramente bravo, dotato di grande capacità e sono convinta che potrà prendere in mano la situazione al meglio. E’ la persona giusta al posto giusto. e poi ci sarà nello staff una grande fiorettista come Giovanna Trillini che è diventata la Maestra di Elisa Di Francisca. Con persone così, ci sono tutte le prerogative di continuare a vincere sempre.

Ha citato Giovanna Trillini, che è un pò la sua erede, visto che ha vinto l’Oro nel fioretto femminile individuale 20 anni dopo di lei…

Sono tutte ragazze eccezionali, come la Vezzali, come la Di Francisca e come Giovanna. Tutte rappresentanti di questa incredibile scuola di Jesi. Vere campionesse e tutte ragazze senza tanti grilli per il capo ( testuale n.d.r.). Il campione vero lo si vede anche da quello.

Parlando di Valentina Vezzali, potrà puntare a Rio 2016 a 42 anni, ora che aspetta il suo secondogenito ed è impegnata nella campagna elettorale?

Io penso che lei possa ripercorrere i passi della nostra Josefa Idem, la grande canoista. Valentina l’ho conosciuta marginalmente, ma ho potuto appurare la sua tenacia e la sua forza di volontà. 2 figli non sono uno. Anch’io ne avevo uno all’epoca di Monaco 1972. 2 figli certamente non sono uno. Con un figlio soltanto, si può fare di più. Con due il lavoro per una atleta-mamma è più complicato, anche se c’è l’aiuto dei nonni. E’ un compito più difficoltoso. Non so se ci riuscirà, ma comunque per lei vedo un grande futuro da dirigente o da Commissario Tecnico, restando una grande personalità nel mondo della Scherma.

Di queste campionesse che abbiamo citato, quale ritene più simile a lei, quando era in pedana?

Io le vedo più forti spiritualmente di come ero io. Io sono riuscita a vincere per l’epoca , perché poi sono cambiati i tempi. Per fortuna loro sono valorizzate, noi eravamo messe quasi in disparte, perché le donne sportive non erano valorizzate più di tanto. Le trovo su un piano superiore rispetto a me. Sono veramente troppo brave. Senza falsa modestia.

Lei esagera, perché i risultati parlano da soli…

“Io vi ringrazio per avere un bel ricordo di me come atleta. Rimango sempre con qualche rimpianto. Avrei potuto vincere qualcosa di più , ma non posso lamentarmi. Le ragazze comunque sono eccezionali. Brave tecnicamente e fortissime fisicamente. Hanno una bella valvola in più.

Ha dei rimpianti in carriera?

Ripensandoci, se penso a Tokio 1964, arrivai al Bronzo e potevo vincere l’Oro. Lì fu un grande dispiacere. Però la vita è strana, perché a Monaco 1972 sono riuscita a battere tutte quelle grandi avversarie. Sono riuscita a concludere la mia carriera nel modo migliore, salutando il mio sport che ho tanto amato con una grande soddisfazione.

Una medaglia d’oro è per sempre, si potrebbe dire?

Si è indubbiamente vero. E poi molti dei sacrifici che ho fatto, li ho fatti per mio Padre che ci teneva talmente tanto. Mi aveva fatto amare questo sport (e anche odiare qualche volta) . Ma devo tutto a lui. Ho voluto continuare anche dopo il Matrimonio e la sua scomparsa e sono riuscita a dedicargli questa grande soddisfazione.

Suo padre, Saverio Ragno, è stato uno di miti della Scherma azzurra.

Un grande campione completo. Ha tirato nel Fioretto, Sciabola e Spada. Non riuscì a vincere l’oro individuale a Berlino nel 1936. Lo vinse a squadre ma mi diceva sempre che l’Oro individuale era la soddisfazione più grande. Poi la cosa curiosa, che 36 anni dopo sempre in Germania, la figlia è riuscita a vincere la Medaglia sfuggita a suo padre. Come se ci fosse un legame…

Per concludere, signora Ragno, cosa consiglierebbe ad un ragazzino che vuole cominciare a fare Scherma e cosa c’è di magico in questo sport, per l’italia, visto che resta sempre il serbatoio principale di successi e medaglie azzurre?

Guardi evidentemente il nostro popolo è portato per il nostro sport. Perché siamo latini, perché non solo i francesi hanno un D’Artagnan. E’ uno sport per persone intelligenti, creative, fantasiose e che riescono a trovare i difetti dell’avversario rapidamente. Tutto ciò, fa si che ai ragazzi piaccia molto. Fortunatamente da sempre. Sarà sempre un fiore all’occhiello per l’Italia”.

Gianluca Guarnieri

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Accadde Oggi Sport: 29 Gennaio

29 GENNAIO:

1936 – nasce a Madrid (Spagna), Joaquìn Peirò. Calciatore di: Atletico Madrid, Torino, Inter e Roma. Con l’Atletico Madrid, ha conquistato la Coppa delle Coppe. Con la squadra nerazzurra, ha vinto due scudetti, una Coppa dei Campioni ed una Coppa Intercontinentale.

1950 – nasce a East London (Sudafrica), Jody Scheckter. Pilota automobilistico, ha vinto 10 Gran Premi di Formula Uno e fu Campione del Mondo, con la Ferrari, nel 1979.

1962 – ventitreesima giornata del Campionato di Calcio, 1961-’62. Tra gli incontri più rilevanti: Udinese-Fiorentina (2-3), Sampdoria-Milan (1-3), Inter-Padova (2-1), Catania-Roma (1-1) e Juventus-Spal (2-1).

1967 – diciottesima giornata del Campionato di Calcio, 1966-’67. Tra i risultati clou: Juventus-Atalanta (0-0), Lazio-Fiorentina (0-0), Inter-Foggia (3-0), Cagliari-Lazio (3-1), Venezia-Milan (1-2), Lanerossi Vicenza-Napoli (2-1) e Brescia-Roma (3-3).

1995 – diciottesima giornata del Campionato di Calcio 1994-’95. Tra i risultati più importanti: Lazio-Bari (1-2), Juventus-Brescia (2-1), Cagliari-Fiorentina (2-0), Reggiana-Napoli (1-2), Foggia-Roma (0-1) e Inter-Torino (2-1). La partita tra Genoa e Milan viene interrotta all’inizio del secondo tempo, sul risultato di 0 a 0, a causa dell’uccisione del tifoso genoano Vincenzo Spagnolo, da parte di un supporter milanista.

 

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Accadde Oggi Sport: 28 gennaio

28 GENNAIO:

1959 – nasce a Napoli, il pugile Patrizio Oliva. Nella sua carriera professionistica, ha disputato 59 incontri (con 57 vittorie). Oliva ha conquistato la Medaglia d’Oro alle Olimpiadi Mosca del 1980 ed è stato Campione del Mondo e Campione d’Europa nei Superleggeri.

1968 – diciassettima giornata dal Campionato di Calcio, 1967-’68. Tra i match clou: Juventus-Atalanta (2-1), Cagliari-Bologna (1-1), Inter-Mantova (3-0), Fiorentina-MIlan (0-2), Napoli-Roma (2-0) e Brescia-Torino (0-5).

1969 – nasce a Brescia, il nuotatore Giorgio Lamberti. Specializzato nello “stile libero”, ha vinto la medaglia d’oro ai Campionati Mondiali di Perth, nel 1991 e, i Campionati Europei del 1989 di Bonn. Nel 2004, è stato inserito nella “International Hall Of Fame”.

2001 – sedicesima giornata del Campionato di Calcio, 2000-’01. Tra i risultati più importanti: Brescia-Milan (1-1), Fiorentina-Lazio (1-4), Inter-Bari (1-0), Juventus-Vicenza (4-0), Roma-Napoli (3-0) e Udinese-Atalanta (2-4).

2007 – Roger Federer vince il torneo Australian Open di Melbourne. Il tennista svizzero, supera il cileno Fernando Gonzalez, con il risultato di 7-6, 6-4, 6-4, aggiudicandosi per la decima volta, un torneo del Grande Slam (nonché il terzo consecutivo al torneo australiano).Immagine

Scherma: Cipressa: “Nella prova a squadre, solo un problema di stanchezza”

Un settimo posto a squadre, dopo la bella prova di sabato con la vittoria nell’individuale di Andrea Baldini. Dal trionfo di Londra ad Agosto il quartetto azzurro campione olimpico è tornato in pedana per l’esordio stagionale, nella prova a squadre della tappa di Coppa del Mondo di Parigi, chiudendo al settimo posto la gara vinta dagli Stati Uniti.
Gli azzurri, Baldini, Cassarà, Avola ed Aspromonte,Immagine dopo aver vinto all’esordio contro Israele col punteggio di 45-42, sono stati fermati dalla Russia nell’assalto dei quarti, per 45-36.
Successivamente, nel primo turno del tabellone dei piazzamenti per il quinto posto, l’Italia è stata sconfitta dai padroni di casa della Francia per 45-32. Nell’assalto per il settimo posto, gli azzurri hanno conquistato la vittoria contro la Cina col punteggio di 45-37.
“Dopo l’individuale di sabato – è il commento del CT Andrea Cipressa – abbiamo pagato un pò di stanchezza fisica e mentale, che ad inizio stagione è più che fisiologica. Sin dalla prossima prova a squadre, in programma a La Coruna, sono certo che i ragazzi terranno fede al loro ruolo di favoriti oltre che di campioni olimpici in carica. C’è un pizzico di delusione, ma ovviamente nessun dramma!”.

Gianluca Guarnieri                    

Si ringrazia l’ufficio stampa della Federazione italiana Scherma

 

(foto di Marianna Caiazza)