E’ stata un’estate infuocata per il Nuoto, tra i Mondiali di Barcellona e le varie prove di Coppa del Mondo. La kermesse internazionale catalana ha portato al proscenio tanti campioni e campionesse che hanno monopolizzato l’attenzione internazionale, vedi Franklin, Lochte, Ledecky e tanti altri. Estate infuocata anche per il nuoto italiano, vincitore di medaglie in vasca (Pellegrini e Paltrinieri) e nel fondo (oro a Martina Grimaldi) senza dimenticare il doppio argento di Tania Cagnotto (uno in coppia con Francesca Dallapé). Tante cose da dire, tanti argomenti da sviscerare, e lo facciamo grazie alla sapienza e alla cultura natatoria (e non solo) di Cristina Chiuso, Capitano della Nazionale italiana femminile di nuoto, recordwoman sui 50 stile libero e vincitrice di medaglie internazionali (argento sui 50 stile libero negli europei 2005) e di ben 56 titoli nazionali, tra individuali e staffette. Una protagonista assoluta dello sport azzurro.
D. Cristina, ad un mese dalla conclusione dei Mondiali di Nuoto di Barcellona, te la senti
di fare il punto della situazione, compresa la Coppa del Mondo?
R. La Coppa del Mondo ha dato dei risultati molto positivi, a partire del record europeo –
migliorato due volte – di Fabio Scozzoli, Gregorio Paltrinieri aveva già fatto bene a
Barcellona, quindi, ha ribadito è la sua forza a livello “mondiale”, poi, Federico Turrini
è andato bene nei 400 misti, la stessa Ilaria Bianchi, l’ultimo giorno ha tirato fuori
questo 50 delfino (anche se non è la sua specialità). Anche negli ultimi Campionati
italiani, Marco Orsi ha fatto davvero bene. Ora ci sono i Mondiali Juniores e, anche lì,
qualche segnale lo abbiamo dato.
D. Possiamo dire che, il nuoto ha pagato dazio nel Mondiale vero e proprio, per problemi
psicologici. Si può dare di più, a livello di prestazioni ed elementi?
R. Innanzitutto, stiamo parlando di nuoto in vasca, perché i tuffi, il sincro e il fondo,
rappresentano altri settori. Per quel che riguarda il nuoto in vasca, i risultati sono
stati positivi, vedi l’argento di Federica Pellegrini (che ha un valore ancor più alto,
rispetto alla medaglia stessa, dato il suo primato personale), lo stesso Paltrinieri,
Martina De Memme, che ha fatto un’ottima gara nella semifinale, Matteo Rivolta, che si è
confermato a livello internazionale, Pietro Codia e via dicendo. Sicuramente abbiamo perso
qualche occasione (se, qualche atleta, avesse confermato i tempi ottenuti in precedenza,
avremmo raggiunto maggiori finali o semi-finali). Bisogna curare e seguire con grande
attenzione questi giovani, perché hanno tutte le possibilità per fare bene.
D. Oltretutto, possiamo anche sottolineare una mancata fortuna in alcune gare: perdere
l’accesso per i turni successivi per un solo centesimo (vedi il caso di Michela Guzzetti)
è sempre qualcosa che lascia l’amaro in bocca.
R. La fortuna nello sport non esiste. I centesimi, nel nuoto contano e contano tantissimo.
Ti alleni non un solo anno, ma, quattro, vedi la sfida tra Cavic e Phelps (Medaglia d’Oro
persa alle Olimpiadi 2008, n.d.r.). Nello sport, si vince e si perde ed è così… anche
nel nuoto.
D. Vorrei farti una domanda, riguardo i grandi personaggi del Mondiale: Rūta Meilutytė,
Missy Franklin, Katie Ledecky e Ryan Lochte. A quale di questi atleti daresti un Oscar?
R. La lotta sarebbe tra Franklin e Ledecky. Ovviamente, quest’ultima ha fatto due record
del mondo. Missy non ha compiuto dei record, ma, ha vinto sei medaglie d’oro; un’impresa
eccezionale.
D. Una cosa similare successe a Kristin Otto (Olimpiadi di Seul, 1988), ma, in quel caso,
sarebbe meglio stendere un velo pietoso (sulle vittorie dell’atleta della Germania Est, ha
sempre pesato l’ombra del doping).
R. Eh, no…! Comunque, la lotta femminile è tra loro. Per quel che riguarda gli uomini,
non c’è stato un vero e proprio dominatore.
D. Siamo alla fine di agosto. Tra poco ricomincerà la stagione e già si parla di grandi
appuntamenti (gare in vasca corta, prove di Coppa del Mondo e così via). Prima mi hai
citato Scozzoli e Bianchi. Chi di loro potrà essere protagonista?
R. Io credo che, dopo un errore commesso in un Mondiale, vengano fatte delle analisi. Ogni
atleta avrà una storia diversa dagli altri. Credo che loro partano molto carichi ed anche
arrabbiati, per continuare a crescere e ripartire, cercando di conquistare nuovi
traguardi. Mi aspetto cose buone, anche da parte di Federica Pellegrini, la quale, in
questo anno, ha sperimentato cose diverse. Mi auguro riesca a portare avanti sia lo
“stile” che il dorso. Lei ha detto che sarà così, anche se, a Barcellona ha visto quanto
sia difficile. Mi aspetto anche una crescita, da parte di tanti giovani. Ad esempio, Lisa
Fissneider, che ha vinto i Mondiali Juniores, ma, da lì, la crescita non c’è stata. Credo
anche in un ritorno di Arianna Barbieri, che quest’anno non ha avuto una stagione
brillante, con qualche problema fisico. Abbiamo bisogno di una dorsista importante, come
di una buona staffetta mista.
D. Staffetta che ha avuto problemi a Barcellona (Erika Ferraioli venne squalificata, per
essersi lanciata per un “cambio irregolare”).
R. La stessa cosa è successa alla Staffetta americana, che ha perso un Oro proprio per
questo. Il loro capitano, Nathan Adrian ha detto: “E’ un errore che ha commesso tutta la
squadra. Vi posso assicurare che non succederà mai più” (ride).
D. Restando al discorso tecnico, da velocista (non mi piace parlare al passato…) quale
sei, pensi che il duello tra le due “sprinter” Cate Campbell e Ranomi Kromovidjojo si
protrarrà fino a Rio 2016?
R. Per quanto visto a Barcellona, la Campbell è nettamente più forte di Ranomi, almeno lo
sembrava. L’olandese però è riuscita a fare un grandissimo 50 e a vincere. Magari anche
per degli errori di Cate in partenza. Merito però di Ranomi che ha saputo approfittarne.
In ogni caso sono le più forti di tutto il circuito. Una bella bagarre.
D. La gara più bella di Barcellona?
R. Ce ne sono state tante. Una molto bella è stata quella dei 1500 stile libero femminili.
Non mi sarei mai aspettata una Lotte Friise a questo livello, sempre più forte. E’ molto
migliorata tecnicamente. Il suo allenatore Pellerin ha lavorato molto su questo e con
profitto. Gara bellissima e la stessa Ledecky ha confessato di non averci capito nulla.
Era partita troppo e a tentato di rallentare, ma ha visto che l’avversaria era andata via.
Comunque da quella ragazzina in ottica prossimo mondiale 2015 ci aspettiamo nuovi
progressi, visto che è veramente un fenomeno. E lì ci saranno anche ulteriori
miglioramenti sui 200 stile, perché lei ha già annunciato che le sue gare saranno 200, 400
e 800.
D. In conclusione, continueranno i tuoi “Twitt”, minuto per minuto, come in Spagna e in
Coppa del Mondo? Sono molto carini…
R. Quando non dovrò lavorare. Io spero di poter tornare a fare il commento tecnico, però
se non dovessi, continuerò a farli. In fin dei conti è un altro modo di fare il commento
tecnico (ride n.d.r.). Sono contenta che piaccia come iniziativa. Cerchi di dare sia il
tempo che i particolari che ti hanno colpita. Non è facilissimo con “Twitter” per via del
numero limitato di caratteri, ma ci proviamo (sorride n.d.r.).
D. Grazie Cristina, come sempre…
R. Grazie a te.
Gianluca Guarnieri