“Bilancini e bilancioni” di Andrea Cipressa

Cipressa, Scarso, Cuomo

(Si ringrazia per l’autorizzazione alla pubblicazione, il CT della Nazionale di Fioretto Andrea Cipressa)

Non c’è di sicuro bisogno che io utilizzi facebook per esprimere la mia soddisfazione per la vittoria di Andrea Cassarà nell’ultima gara di Bonn.

Tuttavia, ho letto con attenzione un interessante articolo scritto dal suo Maestro Marco Vannini, al quale vanno le mie congratulazioni – com’è giusto che sia – soprattutto per la sua sbalorditiva capacità di ‘navigare a vista’, come ogni buon timoniere che si rispetti. Una navigazione a vista causata in effetti dalla sua deprecabile assenza dai collegiali della nazionale, la quale avrebbe impedito la completa, perfetta realizzazione di un programma predefinito nei minimi particolari.

Un programma che in ogni caso, leggendo l’articolo del Maestro, sembra si sia sviluppato attraverso una pianificazione di tutti i risultati conseguiti da Andrea nel corso della stagione.

Proverò a sintetizzare il pensiero del Maestro Vannini, che in qualche passaggio – chissà perché – mi ha ricordato la barzelletta resa famosa da Gigi Proietti: quella dell’avvocato e del suo cliente (“Qui te se ….! Qui ce li ….”), nel senso che gli eventi negativi sono attribuiti alle scelte del sottoscritto, mentre quelli positivi, guarda caso, allo stesso Vannini.

Ad ogni modo, il “bilancino” parte con un accenno all’esordio brillante di Andrea a Parigi, non particolarmente “utile” per il Maestro, tuttavia, se non al fine di “capire il canale comunicativo” con Andrea: ne venissero più spesso, di argenti non particolarmente utili!

Poi, arriva lo “scossone” di La Coruna, gara nella quale la responsabilità del risultato non soddisfacente va attribuita di fatto a me, in ragione dei crescenti nervosismi causati dall’assenza del Maestro ai collegiali. In questa fase siamo affascinati dalla descrizione di un Andrea a tratti insicuro e addirittura “un po’ smarrito”, che lascia quasi pensare alle dinamiche psicologiche di un bambino al suo primo GPG.

Il capolavoro del piano, però, si realizza a S. Pietroburgo, perché in questa gara addirittura il Maestro razionalizza, quasi con soddisfazione, che ‘sperava’ che Andrea andasse male, proprio perché una “leggera crisi” avrebbe potuto innescare un “nuovo approccio” nei suoi confronti.
E qui, ragazzi, siamo in presenza di un pezzo di straordinaria dimensione artistica, perché solo un fantastico genio creativo sarebbe potuto arrivare al punto di augurarsi e quasi di programmare un brutto risultato del proprio atleta, solo al fine di migliorare il rapporto con lui!
A questo punto della lettura mi sono sinceramente commosso, lo ammetto.
Ad ogni buon conto, grazie al piacere delle sconfitte vissute in simbiosi col proprio maestro, la dimensione psicologica e motivazionale di Andrea migliora sempre più e, finalmente, passando per l’ottimo quinto posto di Venezia, a Bonn si realizza il capolavoro, cioè: vincere rispettando il pronostico del Maestro!
Viene da pensare: ma dai, incredibile, il Maestro ha creduto in Cassarà, ha sperato in un risultato e il suo atleta – che incidentalmente è un fuoriclasse che vince da anni – l’ha premiato vincendo una gara! Ma come si può giungere a concepire un piano così poco ordinario e articolato come la trama di un giallo?
Il finale del pezzo, però, rappresenta un vero e proprio gioiello di narrativa, perché è sconvolgente per l’originalità (“il percorso non si presenta tra i più semplici”) ma, soprattutto, per la sconvolgente, limpida, cristallina chiarezza ( “il bello…non è rappresentato dal risultato finale, bensì , da tutto quello che faremo nel frattempo per far si che il risultato alla fine ci ripaghi di quanto avremo fatto per raggiungerlo!”): fantastico, assolutamente fantastico!
Da lasciare senza parole.

A questo punto, però, alla luce delle impressionanti qualità programmatiche del Maestro Vannini , mi chiedo quali e quanti successi stia architettando per gli altri suoi allievi.
In parole povere, visto che i loro risultati (perché va detto che noi poveri mortali, ahimé, ancora ci basiamo sui risultati per valutare le prestazioni di un atleta) ad una lettura molto banale e superficiale non sono attualmente proprio entusiasmanti, potrebbe venire da pensare che, viceversa, con ogni probabilità rispondono a qualche magica pianificazione la quale, alla fine, sfocerà in una messe di podi e di medaglie.
Mi chiedo però se non sia meglio evitare a tutti noi questa sorta di trepidante attesa piena di ‘pathos’, costellata da insuccessi e uscite a vuoto, preferendo piuttosto una programmazione orientata a qualche finale e, chissà, perfino a qualche podio.

Concludo con una breve considerazione che spiega il titolo del mio pezzo, a sua volta basata su una rapida ricerca su wikipedia.

Il “bilancino” – più propriamente detto “Rete a bilancia”, è una rete da pesca di uso soprattutto dilettantistico.

Per chi si occupa di pesca professionale, invece, esistono i “Bilancioni”, cioè reti più grandi.
Ecco: io mi sento un pescatore da bilancione e non da bilancini: sarò un inguaribile, ingenuo, pervicace amante dello sport e dei colori azzurri, infatti, ma mi auguro con ostinazione che i nostri atleti vadano sempre bene in ogni gara e – lasciando agli esperti una serie di considerazioni psicologiche e filosofiche assai complicate – ammetto di non riuscire quasi mai a trovare molto di positivo nelle sconfitte, né tantomeno a esserne addirittura contento e gratificato.

Andrea Cipressa

MARGHERITA GRANBASSI SI RITIRA DALL’ATTIVITA’ AGONISTICA IL PRESIDENTE FEDERALE, GIORGIO SCARSO: “GRAZIE PER AVER ONORATO L’ITALIA E RAPPRESENTATO AL MEGLIO LA SCHERMA”

“Domani gareggio in Coppa del Mondo…piena di sogni, ma no, non di aspettative, forse non è ancora il momento. Però ci metterò il cuore e spero mi siate vicini!”. Questo aveva scritto Margherita Granbassi, sulla sua pagina Facebook, giovedi alla vigilia del suo rientro sulle pedane internazionali.
Venerdi, sulla pedana 8 del PalaRuffini di Torino, invece, l’infortunio al ginocchio sinistro e l’urlo. Oggi, Margherita Granbassi, in una dichiarazione ufficiale, dice addio all’attività agonistica.
“E’ andata cos’, domani mi ricovero al Rizzoli di Bologna per la settima operazione – ha detto la 34enne triestina -. Ho dato tanto, ho ricevuto ancora di più. Lascio senza rimpianti perché ho fatto ciò che volevo”.
Al di là delle medaglie, dei successi, degli innumerevoli titoli in carriera tra cui spiccano il bronzo individuale ed a squadre a Pechino2008 ed il titolo iridato individuale a Torino2006, Margherita Granbassi ha caratterizzato la storia recente della scherma italiana.
“Non possiamo che rispettare la scelta di Margherita – è il commento del Presidente federale, Giorgio Scarso -. A lei non va oggi solo la nostra vicinanza per l’ennesimo intervento chirurgico, ma anche il sincero sentimento di gratitudine per quanto ha messo in pedana in questi anni di intensa attività. Margherita ha onorato l’Italia e rappresentato al meglio la scherma italiana. Ne ho apprezzato lo stile, il sorriso e l’eleganza, ma anche la grande umiltà con la quale, lo scorso anno, è tornata in pedana ripartendo dalle gare regionali per conquistare il pass di qualificazione ai Campionati Italiani Assoluti svoltisi nella sua Trieste. Se avesse fatto richiesto di una wild card, il Consiglio non credo avrebbe avuto remore nel concederla. Ma lei ha voluto dimostrare a tutti che nello sport, come nella vita, per ritornare grandi bisogna partire dal basso evitando le scorciatoie. Adesso – conclude Scarso – conclusa la parentesi agonistica, mi auguro che Margherita Granbassi possa rimanere nella grande famiglia della scherma italiana, con altri ruoli, in altre vesti ed in altri ambiti”.
In bocca al lupo Margherita e continua ancora a sventolare il tricolore con quel sorriso che rappresenta la cartolina più bella dei Mondiali 2006 e l’essenza vera dell’orgoglio di rappresentare l’Italia.

De Rossi, il ritorno di “Ddr”!

DDR 16
Daniele si riprenderà la Roma. Uno dei motivi di maggiore interesse di Roma-Torino di domani sera è proprio il ritorno in campo di Daniele De Rossi. Il centrocampista di Ostia tornerà a rivestire la sua amata maglia giallorossa con il numero 16, dopo la squalifica di 3 giornate inflitta dal Giudice sportivo Tosel, per il colpo inferto ad Icardi durante Roma-Inter del 1 marzo scorso. Una buona notizia per Rudi Garcia che riesce a recuperare uno dei suoi “big” dopo la perdita gravissima di Kevin Strootman per infortunio e il turno di stop per Mehdi Benatia. De Rossi è pronto ai blocchi di partenza e a chiudere i varchi davanti alla propria difesa, coprendo i propri compagni per impedire le sortite di avversari insidiosi e di sicuro valore quali Immobile e Cerci (ex dal dente avvelenato con la Roma). Il match con il Toro non è una partita come le altre per “DDR”, visto che proprio ai Granata piemontesi, il biondo centrocampista lidense realizzò il suo primo goal in serie a; era la stagione 2002-03 e Fabio Capello aveva già intuito i grandi mezzi tecnici e atletici di quel ragazzo che lo ricompensò, diventando subito uno dei pilastri del reparto centrale giallorosso, ed andando a firmare proprio in quella gara, la sua prima realizzazione. Rete di grande potenza, alla “De Rossi”, con un gran tiro di destro dai 25 metri, nella rete di Curva Sud, con l’esultanza in tribuna del compianto Presidnete Franco Sensi, sbalordito dalla bravura di quel giovane campione. Molto tempo è passato, da quel giorno di maggio 2003, ma Daniele è entrato nella storia del club “oro e porpora”, dimostrandosi, in un periodo di professionismo portato al limite, “bandiera” e simbolo di attaccamento ai propri colori. Come lui solo Francesco Totti. Di strada i due “tifosi in campo” ne faranno insieme ancora tanta, sotto l’occhio contento dell’allenatore transalpino, che ha fortemente voluto la permanenza a Trigoria del campione del Mondo 2006. Per la sua felicità e di quella dei tifosi romanisti. Un feeling che ha dato una netta sterzata dopo la crisi delle 2 ultime stagioni. Il meglio, come dice qualcuno, deve solo arrivare.

Di Francisca seconda a Torino nella prova italiana di Coppa del mondo.

Elisa e Annalisa

Peccato. Elisa Di Francisca sfiora la vittoria nella prova di coppa del Mondo di Torino, perdendo all’ultima stoccata con la russa Deriglazova, per 10-9. Un vero peccato, dicevamo, visto la bella prova della campionessa jesina, autentica protagonista nella semifinale dove aveva superato l’altra campionessa azzurra Arianna Errigo. Per la prima volta, non ci sarà sul gradino più alto del podio una atleta agli ordini di Andrea Cipressa, dopo le 2 vittorie della Errigo e i successi di Valentina Cipriani e di Martina Batini. Il CT veneto però può stare tanquilli, visto il buonissimo periodo delle sue allieve, con una Valentina Vezzali giunta ai quarti di finale e superata solo da “Ary Erri”, ed una Martina Batini sempre più interessante. Buone prospettive per domani, quando al Palaruffini andrà in scena la gara a squadre, con un “Dream Team” voglioso di rivincita. Le russe e tutte le altre avversarie sono già avvisate…

La leggenda del Capitano con il numero 10…

Francesco-Totti-2013

L’ultimo ad arrendersi. L’ultimo ad ammainare bandiera. Non è una novità. La cosa si ripete da anni, o almeno da quando Francesco Totti, ha cambiato il corso della storia della Roma. Anche lunedi sera è stato così, nell’ultimo match in casa contro l’Udinese. Un goal, pesante, importatante per donare ancora più senso ad una stagione brillante della squadra giallorossa, come ormai non accadeva da anni. Lui, “quello” con il 10 ci ha provato, come sempre, come fa da quel 28 marzo 1993 quando Vujadin Boskov lo fece entrare al posto di Rizzitelli, in un Brescia-Roma. Ci ha provato con quasi 38 primavere sulle spalle, battendo un giovanissimo portiere come Scuffet, che al momento del debutto in serie A del numero 10 di Porta Metronia non era neanche nato. Questo è Francesco Totti, Capitano vero, simbolo, bandiera, campione, ma soprattutto tifoso in campo. Uno che quella maglia continua ad indossarla come se fosse cucita addosso, fusa nel suo stesso Dna. I “progetti” cambiano, e gli allenatori vanno via, ma l’ultima bandiera continua a sventolare, anno dopo anno, mantenendo integra la propria forza, autorità e classe in una sorta di “ricerca del tempo perduto” di proustiana memoria. Dopo lo shock dell’infortunio di Kevin Strootman (emozionante il momento del post 1-0 con la maglia del campione olandese mostrata davanti alle telecamere) , serviva chi ricompattasse le fila, che “mostrasse la via”. Lo ha fatto lui, come di consueto. Ancora una volta la Roma ha bisogno di lui, del suo sovrano, del suo Re. Un monarca odiato e temuto dagli altri, ma venerato dalla sua gente. Anche contro i friulani, al cospetto di Guidolin e Di Natale, il popolo romanista si è affidata a lui, per riuscire a conquistare il secondo posto in campionato. E’ il suo destino, un destino da Sovrano, come Artù o Riccardo Cuor di Leone. La corona dell’Urbe è sua. Il Mito continua, e non riesce a scalfirlo neanche il tempo. Ci vuole ben altro per spodestare un Re…

Gianluca Guarnieri

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Elisa, Arianna, Valentina e Carolina. Le reali “Divine” del Dream Team!

Fioretto Pedana Budapest

 

(Foto Bizzi)

Ancora una volta come sempre. L’ennesima vittoria del “Dream Team” in coppa del Mondo a Tauber non fa quasi notizia, vista la cadenza regolare con la quale le fantastiche ragazze guidate da Andrea Cipressa raggiungono il successo. Neanche la tappa tedesca ha cambiato questo sontuoso trend, con le azzurre (Di Francisca, Errigo, Vezzali ed Erba) che hanno mandato KO la Francia, con un durissimo 45-28. Nulla di nuovo sotto il sole, grazie a queste indomite fuoriclasse, assolute dominatrici della specialità e punte di diamante dello sport femminile azzurro. 4 donne più, forti, brave, belle e simpatiche oltre che vincenti. Una forza d’Elite del made in Italy, non solo con il Fioretto in mano. Spesso si è parlato di “divine” nel movimento agonistico nazionale, spesso esagerando o cercando di compiacere soggetti terzi, ma loro meritano realmente l’aggettivo e la corona. Magari se fossimo negli Usa, avrebbero l’appoggio di Hollywood o un monumento in stile Rushmore, ma siamo in Italia e il riflettore è puntato su chi si fa notare più per il gossip o per le chiacchiere che per risultati veri e propri. Un argomento che ci dovrebbe far riflettere anche dal punto di vista mediatico. Ma poco importa, in fin dei conti: il “Dream Team” è nato per vincere e per portare medaglie, allori e trionfi. Elisa, Arianna, Valentina e Carolina, non temono confronti (neanche estetici…) e fanno il loro dovere (e lavoro) alla grande. Le “divine”, quelle vere, sono soltanto loro…

COPPA DEL MONDO – FIORETTO FEMMINILE IL “DREAM TEAM” AZZURRO VINCE LA PROVA A SQUADRE DI TAUBER IL PROSSIMO FINE SETTIMANA IL CIRCUITO MONDIALE FA TAPPA A TORINO

Dream Team

(Foto Bizzi)

Dopo aver festeggiato la doppietta azzurra nella prova individuale con il successo di Martina Batini ed il secondo posto di Elisa Di Francisca, l’Italia continua a brindare per la vittoria anche della prova a squadre che ha concluso la tappa tedesca del circuito di Coppa del Mondo di fioretto femminile.
Prosegue infatti il dominio azzurro nelle competizioni a squadre di fioretto femminile, dato che la striscia di successi è ininterrotta dai Campionati Europei di Zagabria2013 ed in questa stagione di Coppa del Mondo non c’è stato inno nazionale diverso da quello italiano che sia risuonato al termine di una prova, sia essa individuale o a squadre.
Il Dream Team azzurro, formato da Elisa Di Francisca, Arianna Errigo, Valentina Vezzali e Carolina Erba, ha conquistato il successo sulle pedane di Tauber, stavolta superando, col in finale, col punteggio di 45-31, la Francia che in semifinale aveva avuto ragione della Russia.
Le italiane avevano iniziato la giornata vincendo l’assalto d’esordio contro il Portorico col punteggio di 45-14, per poi confermarsi ai quarti contro la Cina per 45-28. In semifinale è poi giunta la vittoria contro la Corea del Sud per 45-30.
Adesso l’attenzione mondiale è rivolta su Torino che ospiterà, da venerdi a domenica prossimo, la tappa italiana del circuito di Coppa del Mondo di fioretto femminile.

COPPA DEL MONDO – FIORETTO FEMMINILE – PROVA A SQUADRE – Tauber, 16 Marzo 2014
Finale
ITALIA b. Francia 45-31
Finale 3°-4° posto
Russia b. Corea 36-28
Semifinali
ITALIA b. Corea 45-30
Francia b. Russia 45-40
Quarti
ITALIA b. Cina 45-28
Corea b. Usa 45-13
Russia b. Ucraina 45-16
Francia b. Germania 45-37
Tabellone delle 16
ITALIA b. Portorico 45-14

Classifica (16): 1. ITALIA, 2. Francia, 3. Russia, 4. Corea, 5. Germania, 6. Usa, 7. Cina, 8. Ucraina.

COPPA DEL MONDO – FIORETTO FEMMINILE DOPPIETTA AZZURRA SULLE PEDANE TEDESCHE DI TAUBER SUCCESSO DI MARTINA BATINI, SECONDO POSTO PER ELISA DI FRANCISCA

Martina Batini vince

 

(foto Bizzi)

Quarta tappa stagionale e quarto successo azzurro. La stagione di Coppa del Mondo di fioretto femminile vede ancora un tricolore issarsi sull’alzabandiera finale. A Tauber, infatti, arriva una doppietta italiana, con il successo di Martina Batini ed il secondo posto di Elisa Di Francisca.
Dopo i successi di Arianna Errigo a Danzica e San Pietroburgo e quello di Valentina Cipriani a Budapest, sulle pedane tedesche arriva la vittoria di Martina Batini che festeggia nel migliore dei modi il suo primo podio in una prova di Coppa del Mondo.
Per la 24enne toscana, in forza al Gruppo sportivo della Forestale, si tratta di “una gioia non da niente” come lei stessa, quasi in tono profetico, aveva scritto ad un’amica in una conversazione privata.
Il successo corona una prestazione eccellente che l’ha vista superare la campionessa del Mondo, Arianna Errigo, nel turno delle 32, per 15-11 e, in finale, l’olimpionica di Londra2012, Elisa Di Francisca, per 15-9.
“Aver vinto quattro prove su quattro disputate con tre atlete diverse di cui due alla loro “prima volta”, è senza dubbio la testimonianza che l’Italia ha un nutrito gruppo di atlete straordinarie – è l’entusiastico commento del Commissario tecnico, Andrea Cipressa -. Sono un CT fortunato perchè posso contare non solo sulle atlete più titolate, ma su un intero gruppo capace di esprimersi ad altissimi livelli. E’ una bella soddisfazione che è merito di un ambiente, di uno staff e di un organico che, come un’orchestra, sta suonando all’unisono una sinfonia che si sta rivelando vincente”.
Gli applausi di Tauber sono ripartiti in parte uguale per Martina Batini e per Elisa Di Francisca che conferma il podio conquistato a San Pietroburgo due settimane fa.
Le due italiane erano alla finalissima, avendo superato ai quarti rispettivamente la francese Blaze per 15-3 e la statunitense Lee Kiefer col punteggio di 15-10, mentre in semifinale la Batini aveva avuto la meglio sulla tunisina Boubakri per 15-9 mentre l’olimpionica azzurra aveva fermato la coreana Jeon per 15-4.
Si è invece fermata ai piedi del podio Alice Volpi che, dopo aver sconfitto nel turno delle 16 la quotata tedesca Caroline Golubytskyi per 15-7, è stata superata dalla tunisina Boubakri col punteggio di 15-9.
Nei rispettivi percorsi di gara, Martina Batini, dopo aver avuto la meglio nel derby contro Arianna Errigo, col punteggio di 15-11, aveva sconfitto l’ungherese Knapek per 15-11, in rimonta, dopo essere stata in svantaggio anche per 11-4, mentre Elisa Di Francisca dopo aver sconfitto la polacca Knop per 15-9, aveva superato per 15-11 la francese Maitrejean.
Si sono fermate invece nel turno delle 16 Carolina Erba, sconfitta per 13-11 dalla francese Blaze e Beatrice Monaco, eliminata dall’ucraina Leleyko per 15-13.
Oltre ad Arianna Errigo, nel turno delle 32 si erano fermate anche Valentina Vezzali, fermata dalla russa Korobeynikova per 15-8, Olga Rachele Calissi sconfitta dall’ungherese Knapek per 15-6 e Benedetta Durando, eliminata dalla francese Blaze per 15-9.
Si erano fermate nel tabellone delle 64 Chiara Cini, sconfitta da Elisa Di Francisca per 15-5, Marta Cammilletti superata 15-10 dalla russa Biryukova e Valentina Cipriani, eliminata per mano dell’altra azzurra Alice Volpi col punteggio di 15-10.

COPPA DEL MONDO – FIORETTO FEMMINILE – Tauber (Germania), 15-16 Marzo 2014
Finale
Batini (ITA) b. Di Francisca (ITA) 15-9
Semifinali
Batini (ITA) b. Boubakri (Tun) 15-8
Di Francisca (ITA) b. Jeon (Kor) 15-4
Quarti
Batini (ITA) b. Blaze (Fra) 15-3
Boubakri (Tun) b. Volpi (ITA) 15-9
Di Francisca (ITA) b. Kiefer (Usa) 15-10
Jeon (Kor) b. Leleyko (Ukr) 14-11
Tabellone delle 16
Batini (ITA) b. Knapek (Hun) 15-11
Blaze (Fra) b. Erba (ITA) 13-11
Volpi (ITA) b. Golubytskyi (Ger) 15-7
Di Francisca (ITA) b. Maitrejean (Fra) 15-11
Leleyko (Ukr) b. Monaco (ITA) 15-13
Tabellone delle 32
Batini (ITA) b. Errigo (ITA) 15-11
Blaze (Fra) b. Durando (ITA) 15-9
Knapek (Hun) b. Calissi (ITA) 15-6
Volpi (ITA) b. Thibus (Fra) 15-8
Erba (ITA) b. Varga K. (Hun) 15-6
Di Francisca (ITA) b. Knop (Pol) 15-9
Korobeynikova (Rus) b. Vezzali (ITA) 15-8
Monaco (ITA) b. Hampel (Ger) 15-9
Tabellone delle 64
Errigo (ITA) b. Wada (Jpn) 15-7
Batini (ITA) b. Huin (Fra) 15-3
Calissi (ITA) b. Romanus (Ger) 15-6
Durando (ITA) b. Wohlgemuth (Aut) 15-5
Erba (ITA) b. Lupkovics (Hun) 15-1
Volpi (ITA) b. Cipriani (ITA) 15-11
Di Francisca (ITA) b. Cini (ITA) 15-5
Vezzali (ITA) b. Le (Chn) 15-9
Biryukova (Rus) b. Cammilletti (ITA) 15-10
Monaco (ITA) b. Deriglazova (Rus) 15-13
Tabellone delle 64 – qualificazione
Monaco (ITA) b. Wojtkowiak (Pol) 13-12
Cini (ITA) b. Comerford (Can) 10-9
Cammilletti (ITA) b. Massialas (Usa) 15-4
Vezzali (ITA) b. Golya (Hun) 11-6
Volpi (ITA) b. Fihosy (Gnr) 15-9
Tabellone delle 128 – qualificazione
Monaco (ITA) b. Nehl (Ger) 15-10
Fase a gironi
Olga Rachele Calissi: 6 vittorie, nessuna sconfitta
Benedetta Durando: 6 vittorie, nessuna sconfitta
Alice Volpi: 4 vittorie, 2 sconfitte
Beatrice Monaco: 3 vittorie, 3 sconfitte
Valentina Vezzali: 5 vittorie, 1 sconfitta
Valentina Cipriani: 6 vittorie, nessuna sconfitta
Chiara Cini: 3 vittorie, 3 sconfitte
Marta Cammilletti: 4 vittorie, 2 sconfitte
Martina Batini: 5 vittorie, 1 sconfitte

Classifica (149): 1. Batini (ITA), 2. Di Francisca (ITA), 3. Jeon (Kor), 3. Boubakri (Tun), 5. Kiefer (Usa), 6. Leleyko (Ukr), 7. Volpi (ITA), 8. Blaze (Fra).
11. Erba (ITA), 16. Monaco (ITA), 17. Errigo (ITA), 21. Calissi (ITA), 23. Durando (ITA), 27. Vezzali (ITA), 38. Cipriani (ITA), 53. Cammilletti (ITA), 63. Cini (ITA).

ROMA E’ SOLA AL COMANDO! VIS SCHIACCIASASSI A CATANIA

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Il tredicesimo turno di Serie A2 maschile celebra la Roma Vis Nova come nuova capolista del Girone Sud. La squadra giallorossa prosegue a ritmo di record la sua marcia in regular season vincendo anche a Catania per 13-10 contro la formazione del Muri Antichi e mettendo la freccia sul Civitavecchia, frenato sul 13-13 dal Nuoto Catania nel match a seguire del medesimo impianto siciliano. 0-4, 5-3, 3-2 e 2-4 i parziali coi quali i giallorossi hanno espugnato la piscina “Scuderi”, una partita non facile dove il sette capitolino ha subito il ritorno dei padroni di casa dopo una partenza fulminante, soffrendo insolitamente nella parte centrale del match e trovando solo nel finale l’allungo decisivo. Triplette per Pappacena e Manzo, doppiette di Ferraro e Miskovic, a segno anche Murro, Vitola e Cuccovillo. Le graduatoria del Girone Sud recita dunque Roma Vis Nova in testa con 34 punti e Civitavecchia seconda a quota 33. Sale l’attesa per la sfida di Sabato prossimo al Foro Italico, quando tra giallorossi e rossocelesti andrà in scena uno scontro diretto che promette grande spettacolo.

 

LA PARTITA –  Il match della “Scuderi” ha inizio alle 14:30. La partenza della Vis è a dir poco impressionante, la squadra giallorossa è una furia: Miskovic apre (0-1), Pappacena raddoppia (0-2), Murro cala il tris (0-3) e Ferraro fa poker, il primo parziale si chiude con un roboante 0-4 dei leoni. La prima, timida reazione dei padroni di casa arriva in avvio di secondo tempo col neo-acquisto Banovac e poi con Carchiolo (2-0, 2-4), ma Pappacena segna ancora e la Vis torna a +3, 2-1 e 2-5. Il Muri Antichi preme: c’è ancora un botta e risposta tra Carchiolo (3-1, 3-5) e Pappacena (3-2 e 3-6), i siciliani accorciano nuovamente le distanze con Scirè (4-2, 4-6)  ma i leoni rispondono con Manzo (4-3, 4-7), l’ultima rete del secondo periodo è ancora di Scirè, 5-3 e 5-7 al cambio lato. Il terzo tempo si apre con 2 reti della Roma Vis Nova grazie all’accoppiata Ferraro-Vitola (0-2, 5-9), ma la squadra di Renato Caruso ha una reazione d’orgoglio con la doppietta di Banovac e la rete di Scebba: il terzo parziale è 3-2 Muri Antichi, l’aggregate di 8-9 per la Vis. Le prime battute del quarto tempo sono emozionanti e si giocano punto su punto: apre il pari del Catania che fa 9-9 a firma di Scuderi, Cuccovillo riporta temporaneamente avanti i leoni (9-10) ma il Muri Antichi pareggia ancora con Muncusi in superiorità (10-10). Nel finale di gara la squadra capitolina da fondo alle ultime energie e piazza l’allungo decisivo: Manzo bussa due volte alla porta di Ursino (2-4 e 10-12) e Miskovic fa game over, 2-5 e 10-13 finale. A seguire la palla passerà al Civitavecchia, impegnato nello stesso impianto nel match a seguire col Nuoto Catania. Il resto è storia nota…

 

DICHIARAZIONI – Le dichiarazioni di Daniele Ruffelli al termine del match: ”Siamo contentissimi. Questo primato è frutto di un lavoro partito dalla scorsa estate, penso che sia il regalo più bello che potevamo fare a Cristiano nel momento della sua assenza. Anche oggi abbiamo dato un segnale di forza incredibile. Volevamo partire subito fortissimo per guadagnare un gap di sicurezza e mantenerlo fino a fine gara. Il Muri Antichi poi è riuscito a  tornare in partita, ma nonostante il pari del quarto tempo, sul 10-10, il pallino del gioco lo avevamo sempre noi. Con grande calma e maturità, ci siamo fatti trovare pronti nel momento decisivo e abbiamo fatto nostra la partita senza chiudendola senza patemi. Ora ci prepareremo per accogliere il Civitavecchia e confermare questa meritatissima leadership”. In Sicilia arrivano anche i complimenti di coach Cristiano Ciocchetti, che da Roma ha seguito gli sviluppi del match in tempo reale: ”Una partita difficile sotto tutti i punti di vista, forse più di quella dello scorso sabato. È difficile mantenere alta la concentrazione come lo stiamo facendo noi, per un gruppo poi così giovane dal quale ormai ci si aspetta solo la vittoria. I ragazzi ancora una volta hanno dimostrato di essere una grande squadra che sa tirarsi fuori dalle difficoltà con un immensa forza d’animo e di sacrificio. Bravi. E bravo Daniele (Ruffelli, ndr) a condurli alla vittoria”

 

CAMPIONATO SERIE A2 MASCHILE 2013-2014

Giornata 13 del 15/03/2014 – Girone Sud

 

POL. MURI ANTICHI – ROMA VIS NOVA 10-13 (0-4, 5-3, 3-2, 2-4)

 

Pol. Muri Antichi: Ursino, Carchiolo 2 (1 rig.), Scuderi 1, Banovac 3, Alessi, Dato, Scirè 2, Scebba 1, Zappalà, Indelicato, Sfogliano, Strano, Muscuso 1. All. Caruso.

Roma Vis Nova: Bonito, Pappacena 3, Murro 1, Ferraro 2, Miskovic 2, Spinelli, Innocenzi, Vitola 1, Manzo 3, Priori, Cuccovillo 1, Ferrantino. All. Ciocchetti.

Arbitri: L. Bianco e Luciani

Note: Pappacena (RVN) uscito per limite di falli nel quarto tempo.

Superiorità numeriche: Muri Antichi 5/11 +1 rig., Roma Vis Nova 5/11.

Spettatori: 200 circa.

Classifica Girone SudRoma Vis Nova 34, Civitavecchia 33, CC Ortigia 31, Anteria Telimar 24, President Bologna 22, Nuoto Catania 19, RN Latina 15, RN Salerno 14, Nuoto Roma 14, Muri Antichi 10, RN Cagliari 8, Anzio Nuoto 0.

COPPA DEL MONDO – GRAND PRIX FIE – FIORETTO MASCHILE DIECI AZZURRI APPRODANO NEL TABELLONE PRINCIPALE DOMANI, DALLE 9.30, IL VIA AL TURNO DEI 64

Saranno dieci gli azzurri in gara nel tabellone principale del Grand Prix FIE di fioretto maschile, trofeo “Alilaguna”, che ha preso il via questo sabato mattina al PalaGiaquinto di Venezia.
Nella prima giornata della Coppa “Città di Venezia”, si sono svolte le fasi di qualificazione, con gli assalti dei gironi e quindi il tabellone preliminare.
Ai già ammessi di diritto, per via del ranking mondiale Andrea Cassarà, Andrea Baldini, Valerio Aspromonte e Giorgio Avola, si sono aggiunti dopo la fase a gironi anche Alessio Foconi, Francesco Ingargiola, Lorenzo Nista e Daniele Garozzo, per merito dell’ottima prestazione offerta nei rispettivi raggruppamenti.
Francesco Trani e Tobia Biondo hanno invece staccato il pass dopo aver vinto gli assalti del tabellone di qualificazione. Particolarmente entusiasmati i match dei due azzurri, con Trani che ha superato nell’assalto decisivo, col punteggio di 13-12, l’argento olimpico, l’egiziano Alaaeldin Abouelkassem, mentre Tobia Biondo, che ha dalla sua il pubblico veneziano, ha superato dapprima il giapponese Nagashima per 15-10 e poi il greco Kontochristopoulos con l’identico punteggio.
Si sono invece fermati nel turno preliminare Michele Di Francisca, Edoardo Luperi, Francesco Archivio e Luca Simoncelli. E’ stato eliminato invece dopo la fase a gironi l’altro azzurro, Stefano Barrera.
Domani, alle 9.30, il via ai primi assalti del tabellone principale.