Non solo sport: Barbara Tomasino, i giorni e le notti di “Stereonotte”. Intervista alla conduttrice di uno dei programmi di culto radiofonici della Rai. (Prima parte)

barbara

Conduttrice di un programma storico della notte radiofonica della Rai come “Stereonotte”, Barbara Tomasino ha accettato fin da subito di parlare della sua esperienza alla guida di una sorta di “oggetto di culto”, in onda fin dall’inizio degli anni’80, e giunto fino a noi nei sabato notte, con un palinsesto e una programmazione ben lontani dalle mode e dai tormentoni di breve durata. Palermitana, giornalista per molti anni di “Rumore” e di “Huffington Post”, critico musicale, con una voce graziosa e brillante, ma capace di lasciare il segno nelle lunghe dirette notturne, Barbara si dimostra interlocutrice piacevole e garbata anche al telefono, rivelando dall’accento la sua origine siciliana, senza però macchiare la sua impeccabile dizione, da autentica professionista del microfono. “Grazie. Grazie a te per questa cosa carina”, ci dice.

Barbara, tu sei diventata nel corso degli anni una delle voci simbolo di “Stereonotte”…

“Grazie. sono un pò la quota rosa del programma (ride n.d.r.)”.

Comincerei con le domande: è passato poco più di un mese dalla chiusura estiva. Quanto ti mancano quei sabato notte al timone della trasmissione?

“Allora, avendo fatto un percorso molto bello quest’anno, un pochino. anche nelle scorse edizioni era stato bello, però andando avanti nel tempo, si migliora, ci si affina, cresce la qualità negli ospiti anche dal punto di vista musicale e si fortifica il rapporto con il pubblico. Sono stati mesi bellissimi, molto intensi e molto lunghi, perché ricordiamolo sono stati 10 mesi, dall’inizio di Settembre alla fine di Giugno. Quindi, ti posso dire che la mancanza c’é, se poi esiste la passione per la radio, però è anche giusto prendere un periodo di pausa anche per non esaurire la creatività e per non ripetersi. Per poi ritornare, se è possibile, magari con nuove idee”.

Mi auguro che sia possibile? Perché tu hai lasciato un segno nel programma…

” Questo tuo commento mi fa molto piacere. Come fanno piacere le e mail e gli sms ricevuti, o i messaggi sui “social network”, sia dagli ascoltatori storici che da quelli di passaggio. Perché vuol dire che la passione e la dedizione messa, ha avuto un senso. Considerando il fatto che “Stereonotte” è un impegno notevole, con 5 ore di diretta notturna, affidando il tutto sul conduttore, sia dalla parte contenutistica, che di conduzione, scaletta, ospiti eccetera eccetera. Ogni collega ha dato un’impronta sua.Io, ho affinato ormai una sorta di scaletta cambiando ogni ora, con un argomento differente, anche per non appesantire il radioascoltatore, visto che esistono ascoltatori che seguono il programma dall’inizio alla fine, ma anche altri che lo seguono a tratti e a parti. Credo sia importante diversificarsi per un programma che dura così tante ore”.

Barbara, hai condotto un programma che si può considerare “cult”. Quando lo hai capito realmente?

“Guarda, io ho cminciato nel 2008 ed è stata, immediatamente, una grande emozione. Ho sempre ascoltato “Stereonotte”, anche da ragazzina e se mi avessero detto che un giorno l’avrei condotto, beh non ci avrei creduto. Per una come me che è un critico di musica, che scrive di musica, condurre “Stereonotte” è stata una grande soddisfazione. Credo poi che crescendo anch’io come “Background” e dal punto di vista culturale, sia cresciuto anche il programma, anche qualitativamente parlando”.

Hai citato la prima puntata. Te la ricordi? Anche a livello aneddotico?

“Non vorrei sbagliarmi ma credo di aver cominciato con un pezzo dei Rolling Stones (ride n.d.r.). Poi conclusi con uno speciale sulle “Riot grrrl”. Due passioni. Ricordo che ero molto emozionata e che avevo rilevato il posto di Federico Guglielmi. Poi avrei lasciato il testimone a John Vignola, nei mesi successivi.

L’ospite che ti ha colpita maggiormente, in questi anni di conduzione?

“Ehhh (sospiro lungo) Tanti tanti. Da Brunori Sas, a Nicolo Carnesi a The Niro, fino al Muro del Canto. Poi mi ricordo di una cantante inglese, della quale non ricordo il nome, che fece un concerto al “Circolo degli artisti”, e che venne in onda nonostante non stesse bene fisicamente, ma fu talemtne professionale da superare l’inconveniente e fare il “live” anche se non era al massimo della forma. Una dimostrazione di correttezza non da poco”.

Cosa ti ricordi dello “Stereonotte” degli anni ’90?

“Mi ricordo che allora si trattava di una trasmissione quotidiana, con vari conduttori nel corso della notte. Una cosa che mi auguro è che il programma mantenga la sua connotazione storica (vista l’età) ma anche di attualità, considerando il fatto che non si tratta di un programma di mero intrattenimento. Questo non vuol dire che non possa essere seguito dall’ascoltatore di turno. E’ la musica che parla. Questo un pò mi manca e che su “Stereonotte” ci sia stata poca promozione e poco investimento, ma non parlo a livello economico, quanto di risorse. Penso ad esempio, ai “social…”. Abbiamo aperto la pagina di Facebook a Settembre 2013, ma fino ad allora non esisteva. Non abbiamo ancora “Twitter” e sul sito della Rai non compare la scheda su di noi. Ecco mi piacerebbe che si recuperasse l’orgoglio su una trasmissione che va in onda dal 1982, se non sbaglio”.

Gianluca Guarnieri
Fine prima parte