Auguri “Core de Roma”. Omaggio a Giacomino Losi!

LOSI-DDR

(di Gianluca Guarnieri) Un match d’altri tempi, senza sostituzioni, e con giocatori spostati all’ala (come si diceva un tempo). Roma-Sampdoria del gennaio 1961 è tutto questo in sintesi, con la figura gigantesca (non di statura fisica, ma certamente morale… ) di Capitan Giacomino Losi, entrato da allora nel cuore di tutti i romanisti, fino a guadagnarsi i soprannome di “Core de Roma”. La squadra giallorossa, guidata da Alfredo Foni era ricca di grandi talenti, vedi Manfredini, Schiaffino, Lojacono e Selmonsson, ma con la Doria di Brighenti, Skoglund, Cucchiaroni e Ockwirk non sarebbe stata una passeggiata di salute. I liguri erano certamente un’ottima equipe e le cose in campo non sarebbero state semplici ed il pubblico, numeroso come sempre all’Olimpico, lo capì subito. Primo tempo combattuto, ma i capitolini perdono prima Losi, per uno stiramento inguinale in seguito ad un tackle con Brighenti e poi Guarnacci, per un’entrata dura di Lojodice, ex romanista peraltro. Non c’erano sostituzioni e mentre il difensore lombardo restava coraggiosamente in campo, spostato sulla fascia sinistra (all’ala ) il mediano romano (poi diventato in seguito un apprezzato farmacista…) era costretto ad uscire sorretto da massaggiatore ed infermieri, totalmente incapace di camminare autonomamente. Una doppia perdita, ma nonostante ciò la Roma va in vantaggio ad inizio secondo tempo: punizione bomba di Francisco Ramon Lojacono che fa secco Sattolo, portiere blucerchiato. 1-0. L’inferiorità numerica però era veramente pesante e la Samp riemerse dal torpore piuttosto rapidamente: al 7′ pari di Cucchiaroni, lesto a riprendere una corta respinta di Fabio Cudicini e a pareggiare, mentre al 29′ addirittura a trovare il vantaggio con Brighenti di testa su cross dalla destra di Lojodice. Sembrava il Ko per i giallorossi. Sembrava, ma il fato colorato di blucerchiato non aveva fatto i conti con un attaccante del valore di Pedro Manfredini, che al 31′ su lancio di Pestrin, dribblava Sattolo e realizzava il 2-2 nella porta di Curva Sud. Un miracolo vero e proprio considerando le condizioni e l’inferiorità numerica. Ma non finiva qui. Al 35′ corner sotto curva Sud. Batte Lojacono, e la difesa sampdoriana ha il grave torto di dimenticarsi in area del menomato Losi, che era salito per dare manforte ai propri compagni. Piccolo di statura ma abilissimo nel gioco aereo, Losi riesce a staccare di testa, utilizzando la spinta di una gamba sola, e a colpire con precisione e forza, battendo lo stupefatto Sattolo e a realizzare il 3-2. Un boato incredibile e la gioia di questo piccolo ed indomabile campione. Sarebbe finita 3-2 e questa partita sarebbe stata ricordata per questo goal e per una prestazione epica. Da quel giorno, Giacomino Losi sarebbe stato chiamato “core de Roma”, lui nato a Soncino, nei dintorni di Cremona. Un romano nato quasi per sbaglio in Lombardia.