Una Gioia a cuore aperto. Intervista con Gioia Marzocca tra il sesto titolo individuale nazionale e l’addio alle gare internazionali

 

OLYMPUS DIGITAL CAMERA

Forza, simpatia, Fascino e temperamento. 4 parole che simboleggiano in maniera perfetta la personalità di Gioia Marzocca. La sciabolatrice napoletana è stata protagonista dei campionati assoluti di Trieste, vincendo la prova nell’individuale in finale contro Caterina Navarria, e giungendo seconda nella prova a squadre con i Carabinieri, insieme ad Arianna Errigo (grande anche senza il Fioretto) e Livia Stagni, dando vita ad un assalto da antologia con la sua amica Ilaria Bianco. Un momento felice, agonisticamente parlando per la bionda e bella campionessa partenopea, velato dall’ombra dell’addio alle competizioni internazionali e per qualche frizione con il CT Giovanni Sirovich. Gioia, si dimostra sempre simpatica e brillante e accetta volentieri di parlare con “Allsports Academy”.

Iniziamo da Trieste. Una grande prova la tua, con la vittoria nell’individuale e l’argento a squadre.

“Si sono molto soddisfatta, soprattutto per la gara individuale. Ovviamente una punta di rammarico per la gara a squadre, ma siamo riusciti a centrare un risultato importante. In finale ero molto stanca anche perché abbiamo fatto anche la gara di Fioretto e in quella a squadre di sciabola siamo giunte all’ultima stoccata. E’ stato un vero “tour de force” ma proprio a livello fisico, più che mentale. Tirare di fioretto è molto bello ma molto faticoso. sono tempi e ritmi completamente diversi. Se nella sciabola riesco a dosare, nel fioretto no e forse ho pagato la stanchezza. Non è una giustificazione e davanti avevo una delle atlete migliori del settore come Ilaria che ha tirato benissimo e ha meritato la vittoria.

Gioia Marzocca Sciabola femminile

(Foto di Augusto Bizzi)

E comunque tu hai perso all’ultima stoccata, giocandotela fino alla fine…

“Si, una bella prova soprattutto dal punto di vista fisico e tecnico, più che quello mentale, perché come sai, la mia situazione non è molto serena… quindi questa cosa mi ha dato molta consapevolezza sulle mie risorse. Ma per me stessa, non contro nessuno, ci tengo a precisarlo, Gianluca. E’ stato un mio trionfo personale, per come ho gestito la gara, per le emozioni vissuto. Un pò tutto..”

Tocchiamo il tasto dolente, ovvero la nazionale…

“No, non è un tasto dolente. Ti assicuro. Capisco che voi giornalisti in parte, volete trovare lo “scoop” (ride, n.d.r.) Non è assolutamente dolente per me, nel senso che è stata una mia decisione e lo ribadisco. E’ un concetto vero e reale. Non mi sto nascondendo e sai benissimo che sono sincera e diretta. E’ stata una mia decisione dettata da varie circostanze, che si sono create nell’anno post olimpico e nella programmazione del commissario d’Arma. Ma è stata una decisione presa da me. Sofferta, travagliata quanto vuoi, ma presa da me. Una decisione maturata con la fine della prima parte della stagione post Olimpica, dove nelle prime 4 gare avevo fatto 3 finali e un 16esimo di finale ed ero contenta per come era andata. Ma ad inizio della stagione il Commissario Tecnico (Giovanni Sirovich) mi aveva espresso in maniera chiara e netta, il suo progetto per il quadriennio di Rio 2016 e io non facevo parte di questo progetto. Lui non credeva in me come parte integrante di questo progetto e me lo ha detto. Non mi è stato detto il motivo preciso. Io l’ho chiesto esplicitamente, con domande del tipo: “Non sono pronta fisicamente o psicologicamente?” ma lui mi ha detto che ero ancora forte, ma che voleva puntare sulle giovani. Quindi a prescindere da come sarebbero andati i risultati io non facevo parte del progetto. Io onestamente ci sono rimasta molto male perché fare un processo alle intenzioni non mi è mai piaciuto, poi ad un’atleta come me che ha dato tanto. Io volevo solo partire alla pari con tutte. Questo concetto non l’ho gradito. E’ stato uno stimolo e l’ho dimostrato a Trieste. Mi è stato tolto anche un punto di riferimento, non avendo più il mio Maestro in Nazionale.

Comunque un vero peccato, perché poi sei un’atleta ancora giovane.

“Ma sai Gianluca, non è la prima volta che mi si propone questo problema. Sono vari anni, 5 o 6 che mi viene detto che sono “vecchia”. forse perché ho cominciato a vincere da giovane. e poi veniamo da una Federazione che non ha mai dato peso a queste cose, con esempi di campioni immensi come Giovanna Trillini, Valentina Vezzali, Gigi Tarantino. E’ un concetto astratto che maschera un pretesto. Ci sono rimasta male, sia come donna che come atleta. Ma la mia decisione è stata presa in piena serenità. Io amo la Scherma ma non deve essere l’unico obiettivo della mia vita. Ma voglio restare nell’ambiente.”

E’ cambiato il tuo rapporto con le tue compagne di Nazionale?

“No, assolutamente. Io ho un bel rapporto con tutte. Tanta stima reciproca e ti dirò di più: tutte le mie compagne mi sono state vicino, con telefonate e messaggi. Sono state carinissime. Loro non c’entrano niente. Anzi il rammarico è maggiore anche per questo. Un bel rapporto con tutte. Dalle più grandi alle più giovani, alle intermedie. tante dimostrazioni d’affetto che conservo gelosamente. e’ stato bellissimo averle così vicino in un momento così difficile e così importante. Come atleta e come donna”.

Gioia Marzocca oro europei a sheffild

Come vedi il futuro della Sciabola Femminile?

“Ora è in corso un rinnovamento e un ringiovanimento in generale e vedremo cosa accadrà.

Il tuo rapporto con la Federazione e con l’arma dei Carabinieri, di cui sei appartenente?

“Con l’Arma è un rapporto splendido. Un rapporto bellissimo anche con il mio Maresciallo, che è Lucio Landi (figura storica dei Carabinieri). Da questo punto di vista sono molto fortunata. Sto bene con loro e torno a casa sempre carica di emozioni positive. Stesso discorso con la federazione. Massimo rispetto per loro. Ho avuto un colloquio con il Presidente della Federazione, Scarso al quale ho spiegato quali fossero i motivi della mia scelta di ritirarmi dall’attività internazionale”.

Ora stai insegnando. Come ti trovi nei panni della Maestra?

“Guarda, sinceramente sto lavorando tantissimo. Sono 2 anni che insegno in una palestra. Non è stato facile conciliare il lavoro con l’agonismo, soprattutto nell’anno olimpico. Debbo dire che mi piace moltissimo. Mi ha stimolato tantissimo e mi ha stimolato come atleta. Piano piano è cominciato quasi per gioco, e invece. Mi ci sono immersa totalmente. Lo voglio fare per lavoro. Ho dato anche l’esame di Maestro a Dicembre e ho la fortuna di lavorare in una società che ha l’elite della scherma internazionale”.

Oltre lo sport, Gioia, quali sono i tuoi interessi, nella vita di tutti i giorni?

“Ho poco tempo. Non ho un secondo libero (ride…). Ho solo questa mattinata libera. Sono talmente carica che non riesco nemmeno neanche a curare bene i miei affetti al di fuori del lavoro. Purtroppo per emergere bisogna sacrificarsi. sono una persona ricca di interessi, ma ho investito molto nella Scherma, e voglio restarci in toto. Ho tantissimi interessi. Mi piace leggere, mi piace conoscere. Sono curiosa. Qualsiasi cosa che sia conoscenza mi attira. Se la giornata fosse più lunga, sarebbe meglio. Meglio 48 ore”.

A proposito, hai tirato a Trieste con Arianna Errigo, nella veste inconsueta di sciabolatrice. Peraltro oggi è il suo compleanno…

“Davvero? Grande. Hai fatto bene a ricordarmelo. Dopo la chiamo”

Come ti sei trovata in squadra con lei, in una veste diversa, per la Fiorettista lombarda?

“Arianna è un fenomeno. Ha la scherma dentro. Potrebbe usare anche una scimitarra. La sciabola rispecchia anche il suo carattere. Anche da Fiorettista lei non sta lì ad attendere, ma attacca per prima. Io le dico sempre che lei fa Sciabola con il Fioretto. Lei si diverte da morire, si mette in gioco in maniera superba. Vuole vincere sempre. E’ bellissimo essere in squadra con lei. Ti dà entusiasmo. Una persona veramente carina. Lei e Benedetta Durando mi aiutano molto quando debbo io tirare di Fioretto”.

Beh, Gioia tu sei una campionessa polivalente, perché nasci fiorettista…

“Aspetta però, ho fatto l’Under 20 di Fioretto, ma non sono un fenomeno nella specialità, Mi sono tolta varie soddisfazioni, però sono una Sciabolatrice. E poi il panorama nel Fioretto Femminile è fantastico”.

Comunque sei un’atleta polivalente e sei in grado di sostenere un assalto senza problemi. Una dimostrazione della tua forza e della tua adattabilità.

“Grazie. Sei veramente molto gentile”

SuperMarzocca

Una volta ho visto una tua intervista alla “Gazzetta” dove dicevi di essere la tua “Bestia nera”. lo sei sempre?

“Assolutamente si. io mi metto sempre in discussione. Non cerco mai giustificazioni. Mi metto davanti allo specchio e mi chiedo:”Dove hai sbagliato”? Sono anche troppo severa con me stessa. Per me è stato un grande vantaggio perché mi ha consentito di migliorare, ma riconosco di essere un giudice intransigente. Anche troppo (ride…) “.

Gioa, la Sciabola e Napoli. come si crea? Visti poi interpreti come te, Dino Meglio, Gigi Tarantino e Diego Occhiuzzi, o giovani come Luca Curatoli?

“Sciabola-Napoli è chiarissimo. Vedi la Sciabola è una disciplina molto tecnica e molto fantasiosa. anche estrosa. Infatti proprio Arianna mi ha detto. “Cavolo Gio, la sciabola tira fuori tutta l’aggressività che c’è in te”. Ed è vero. e’ così veloce ed irruenta. non puoi nasconderti. E noi napoletani siamo così. Pazzarelli ed estrosi, riusciamo ad arrangiarci in qualsiasi situazione. Questo è il binomio giusto. dobbiamo allenarci in situazioni complicate e non abbiamo strutture. Però riusciamo a tirare fuori il meglio. Riusciamo a tirare fuori campioni. E’ bello poi lavorare con persone come Diego. Lo conosco da quando avevo 6 anni. Avevamo lo stesso maestro. Ma anche lo stesso Gigi. L’affetto per loro è grande. Sono amicizie che non perderai mai”.

Gioia grazie. E’ stato bellissimo intervistarti. Lo sport italiano e la Scherma avrà ancora molto bisogno di te.

“Grazie mille a te, Gianluca. E’ stato un piacere”.

Gianluca Guarnieri

Leave a comment